di Stefano BELLI – foto di Antonio FRAIOLI

La Lazio riesce finalmente a sfatare il tabù Porto grazie all’ennesimo colpo di genio di uno dei giocatori che ha vinto più trofei negli ultimi 15 anni. Una vittoria importantissima non solo per la super-classifica dell’Europa League – adesso i biancazzurri sono in testa da soli, gli unici ancora a punteggio pieno – ma anche per il ranking UEFA visto che in questa maniera l’Italia si riavvicina al secondo posto occupato proprio dal Portogallo.

I TITOLARI

MANDAS 6 – Graziato dalla traversa di Vieira (il cui tiro era stato anche sporcato da Tavares) al 34′, qualche piccola incertezza sulle uscite e nei rinvii. Trafitto da Eustaquio che ristabilisce la parità a metà ripresa, per fortuna solo momentaneamente.

MARUSIC 6,5 – Bravissimo a fermare con il corpo Samu che si stava involando verso la porta, altra chiusura pregevole nella prima frazione di gioco. Presenza fondamentale quest’oggi.

GIGOT 6 – Tre minuti gli bastano e avanzano per prendersi il cartellino giallo, non è semplice giocare tutta la gara con questa spada di Damocle e infatti ha bisogno di un supporto in fase di ripiego per non rischiare la doppia ammonizione. Nella ripresa qualche buona chiusura anche se concede troppo spazio a Djaló che cerca così la soluzione personale.

ROMAGNOLI 7 – A pochi istanti dall’intervallo anticipa Vecino e gli ruba la specialità della casa, il colpo di testa nell’area piccola per il vantaggio della Lazio allo scadere del primo tenpo. Finalmente sui livelli che gli competono.

TAVARES 7 – Dopo aver scontato la squalifica in campionato, torna a circolare sulle corsie esterne il frecciarossa dei biancazzurri che con i suoi scatti porta via l’uomo e fa salire tutta la squadra. E, a differenza di quello vero, non porta mai ritardo.

GUENDOUZI 6,5 – Svanita nel nulla l’arrabbiatura per la sostituzione di lunedì scorso, il centrocampista francese torna a macinare chilometri, a recuperare palloni e a smistarli.

VECINO 6,5 – Romagnoli gli “ruba” il gol che sblocca la serata a primo tempo ormai scaduto. Lui si era fatto trovare al posto giusto nel momento giusto, ma stasera qualcuno è stato più bravo in quello che per l’uruguagio è il suo marchio di fabbrica. Nel secondo tempo sfiora il nuovo vantaggio sempre di testa.

TCHAOUNA 6 – Vederlo accelerare è un piacere per gli occhi, in alcuni momenti sembra che in campo ci siano due Tavares. Peccato che cali vistosamente nella ripresa e si fa seminare da Galeno che la rimette poi in mezzo per Eustaquio che fa 1-1.

PEDRO 8 – Ormai abbiamo finito le parole per elogiarlo. Nonostante la stanchezza che comincia fisiologicamente ad affiorare visto che si gioca un giorno sì e due no, non si tira mai indietro – anche in copertura dà una grossa mano – e ancora una volta fa completamente impazzire decine di migliaia di tifosi con l’ennesima perla di una carriera che non ha eguali.

ZACCAGNI 6,5 – Se l’ammonizione di Gigot ci stava, la sua assolutamente no visto che colpisce prima il pallone. Bersagliato dai giocatori del Porto che provano ad ammaccarlo in tutti i modi, ma ormai è diventato una roccia impossibile da scalfire.

CASTELLANOS 6,5 – La prima buona occasione della serata ce l’ha lui ma la spedisce sopra la traversa. Quella cattiva (era partito nettamente in fuorigioco) non ci pensa due volte a piazzarla con una precisione da chirurgo di fama mondiale. Immancabile il suo contributo in termini di punizioni conquistate e ammonizioni procurate agli avversari.

I SUBENTRATI

DAL 67′ DIA 5,5 – Poco meno di mezz’ora in cui è apparso tutto fuorché incisivo.

DAL 67′ GILA 6 – Tenta l’incursione in area ma non prende bene la mira, del resto la porta non era la sua.

DAL 68′ ROVELLA 6,5 – Tira uno straccio bagnato da fuori area che non impensierisce minimamente Diogo Costa. Ma come lotta a centrocampo, Spalletti non potrà ignorarlo in eterno.

DAL 71′ ISAKSEN 6,5 – Anche oggi facciamo la differenza domani. O almeno questo è quello che avremmo scritto prima che confezionasse nel recupero l’assist decisivo per Pedrito.

DALL’89’ PELLEGRINI s.v.

IL MISTER

BARONI 6,5 – Erano anni che non vedevamo una Lazio così pimpante nei giovedì di coppa. Spera di rinvigorire con i cambi una squadra che nella ripresa è apparsa in debito di ossigeno, ma a furia di giocare ogni 72 ore arriva inevitabilmente il momento che l’acido lattico presenta il conto. Certo che avere a disposizione un jolly come Pedro è una fortuna che pochi allenatori possono vantare.

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