di Gisella SANTORO
La partita giocata lunedì scorso contro il Cagliari con cui si è chiusa l’undicesima giornata di campionato è stata molto difficile da interpretare. Una Lazio non brillante è riuscita a portare a casa la vittoria e a restare ancorata al terzo posto insieme ad Atalanta e Fiorentina.
Tavares era seduto in tribuna a scontare la sua giornata di squalifica e in campo è stato sostituito da un ottimo Pellegrini che non ha fatto rimpiangere l’assenza del terzino portoghese, nonostante i due giocatori abbiano caratteristiche diverse.
Pellegrini non ha percorso il solco scavato da Tavares nelle partite precedenti sulla fascia sinistra, ma ha affrontato la partita con grande intelligenza tattica. Il primo gol porta la sua firma, anche se non compare nel tabellino, perché Dia ha segnato sulla ribattuta del portiere ad un calcio di punizione calciato egregiamente da Pellegrini, che nella seconda frazione si è pure procurato il rigore trasformato da Zaccagni che è valsa la vittoria.
La Lazio ha trovato in Pellegrini, orbene, il suo “game changer” che sa trasformare le partite, reinterpretare il gioco e creare opportunità vincenti in situazioni di difficoltà.