di Giorgio BICOCCHI

“Sta Lazio è come i gatti: c’ha sette vite…”. Da vecchi Laziali, lo confessiamo, a un certo punto della ripresa abbiamo temuto la grande fregatura. E quando il Cagliari ha beneficiato di una punizione dal limite ecco… abbiamo visto le streghe. Ma questa e’ una annata così: la Lazio non gioca una gara brillante ma ci sono sfide sporche che, se vinte, non vanno discusse. E questa col Cagliari e’ una di quelle. Ventidue punti: secondo alcuni che in estate hanno preso di mira Baroni e qualche nuovo giocatore ne mancano solo 18 per salvarsi…




Primo tempo

– Decidiamo di partire forte. E di segnare subito. Punizione di Pellegrini, Scuffet smanaccia. Come un falco arriva Dia ed e’ il vantaggio;

– Conoscete il dilemma quando si segna subito: e’ meglio oppure no perché c’è il rischio di impigrirsi? Ecco, diventerà plausibile la seconda ipotesi;

– Lasciano campo al Cagliari, senza affondare;

– Il Taty prende la palla e scarica in porta: peccato, palo pieno;

– “Aho, er duello tra Taty e Mina promette scintille”, ci da notare un amico. Giusto, saranno ruggini sudamericane ma si danno botte e si dicono parolacce;

– Il Cagliari avrà tre ammoniti nella frazione: Adopo, Augello e Mina. Ma più di tanto non ne approfitteremo;

– Poi ci destiamo. Ci prova Dia, poi Isaksen, poi Taty. Ma non accade nulla;

– Gila incespica e lancia involontariamente Luvumbo: Provedel sventa;

– “Lo vedi a forza de gioca’ sempre ogni tre giorni? Nun sei lucido”, si filosofeggia così in Monte Mario;

– Possesso prolungato rossoblu’, poi Luvumbo si coordina e calcia. La palla incoccia una gamba e, lentamente, si deposita in porta;

– Peccato perché avevamo la gara orientata. Invece il raddoppio non è arrivato. E la colpa è stata quella di pensare che sarebbe bastato il golletto di Dia per cavarsela…;

– Si sente, ovvio, la mancanza di Nuno. E anche quella di Zaccagni. Noslin ha prodotto più danni che altro… Insomma, serve qualche intuizione dalla panchina per venire a capo di una gara adesso molto scorbutica;

Secondo tempo

– Ripresa, dentro Vecino e via a un 4-3-3. Spingiamo sia pure in modo un po’ caotico;

– Testa del Taty, Luperto sulla linea. Poi Vecino e Scuffet che sventa;

– Lazzari sbaglia tutti i cross. “Ammazza che piedi, ogni palla bona capita a lui…”, si critica sugli spalti;

– Ancora Taty e palo sfiorato. Il Cagliari ormai ha un mucchio di ammoniti ma non molla. Anzi, davanti cerca di pungere;

– Serve un episodio, una svolta. Pure Pedrito pare un po’ spuntato. Entra Zaccagni ed ecco che…;

– Pellegrini si avventa su un pallone vagante e viene steso: Mina innervosisce Zack che però mira all’angolino e sigla il vantaggio;

– Si gioca in una bolgia. Mina applaude l’arbitro: rosso. Odopo, altri insulti ad Ayroldi. Altro rosso. E pure Zappa rischia. “Aho’, questi hanno preso d’aceto…;

– In 11 contro 9 sembra finita? Si, ma non per la Lazio. Sprechiamo due o tre occasioni nitidissime per chiudere la gara. Anzi, temiamo la grande beffa su un ultimo angolo calciato al ‘95;

– Partita sporca ma… “Chissenefrega se nun semo stati belli: ste vittorie nun se discutono…”, chiosa un amico fuori l’Olimpico. Altri tre punti, si sogna ancora. Ci vediamo giovedì per un’altra notte, tutti insieme…






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