di Giorgio BICOCCHI

“Chiamatece i pirati del Lario’”: si usa l’ironia nella notte del “Sinigaglia. La Lazio centra la sesta vittoria stagionale, bracca l’Inter, sorpassa la Juve, stacca il Milan con il terzo più prolifico attacco del Campionato. Taty protagonista, Pedro regale come sempre. E quando Patric – ormai Laziale acquisito – segna segna la festa è doppia. Entusiasmo contagioso: Cagliari e Porto, arriviamo!

Primo tempo

– “Aho, sto campo pare er Flaminio”, ci dice un amico. La tribuna stampa del “Sinigaglia” confina con il resto del settore centrale dove sono assiepati decine di laziali. E, in effetti, e’ cosi…

– Ci prova due volte il Taty. Abbastanza ispirato, l’argentino;

– Nico Paz, lampi d’autore. La Lazio fa fatica a creare gioco. Ma sarà solo una impressione affrettata;

– Queste sono partite che si complicano strada facendo. Il Como si chiude e riparte. Noi non sfondiamo;

– Serve un acuto. O meglio un episodio. Che arriva proprio sotto il settore dei Laziali. Taty colpisce di testa, Dossena allarga il braccio. Aureliano richiama Pairetto al Var. Rigore;

– “Oddio, mo’ chi tira?” Serpeggia un po’ di apprensione in tribuna. Zaczagni e’ rimasto a Roma, Castellanos ha già sbagliato col Verona. Il Taty però non ci pensa neppure un po’. Prende la palla e la scaglia alla destra di Audero;

– Nuno, dove sei? Il portoghese si desta all’inprovviso. Vola sulla sinistra e serve un pallone a centro area per Pedro. Forse Audero si distrae: sta di fatto che Pedrito tira forte e rasoterra. E segna ancora…;

– “Mamma mia, Pedro. Questo è na’ furia…”, si commenta accanto a noi;

– Il resto della frazione lo lasciamo al Como. Peccato per i tre ammoniti (Taty, Pedro e Vecino). Provedel smanaccia, Isaksen aiuta Marusic e, al centro, Patric e Gila fanno diga;

– Sintesi della frazione: Lazio spietata, ovviamente più bella quando si è potuta distendere una volta ottenuto il vantaggio;

– “In A nessuno e’ fesso… e se stai in vantaggio fuori casa il risultato nun se discute”, la massima di un amico rimasto a Roma. Come dargli torto?

Secondo tempo

– Baroni non vuole farsi schiacciare: ecco Dia al posto di uno spento Noslin;

– Partiamo forte. Nuno sfiora la traversa, Dia non finalizza;

– Poi, ti pareva…, la gara cambia. Mazzitelli si inventa una mezza rovesciata. Ivan e’ un po’ avanti e viene scavalcato: 1 a 2 e manca una vita;

– Il ritmo si alza e soffriamo. “Mai na’ serata tranquilla”. E’ la Lazio, amici miei;

– La gara si infiamma, Pairetto sventola cartellini. Pedro fa espellere Braunoder. Partita in discesa? Macché…;

– Nuno, già ammonito, commette un altro fallo e così restiamo in 10 pure noi;

– “E te pareva che non usciva na’ battaglia…”, commenta a voce alta un vicino di posto;

– Luci accese sulle rive del Lario ma Lazio in ambasce. Pedro sembra il più ispirato ma col punteggio in bilico non si sta tranquilli;

– Audero ci nega il tris sul Taty. Sul corner successivo incorna Patric: 1 a 3;

– Il Como centra e sfiora subito il 2 a 3. Rischiamo se pensassimo che la gara e’ già orientata;

– Ma poi ci pensa ancora il Taty: rasoterra chirurgico e 1 a 4. E’ festa! E, alla fine, c’è pure il quinto gol di Tchaouna;

– E’ stata una battaglia, altro che gara agevole. Successo che vale perché il Como non perdeva in casa da un anno. “Non vedo l’ora che viene lunedì…”: già, contro il Cagliari. E pensare che quest’estate qualche Solone ci dava tra le candidate alla retrocessione…

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