di Giorgio BICOCCHI 

Quanti punti servono per qualificarsi direttamente agli ottavi? 17/18? Bene, allora vuol dire che con i 9 punti attuali siamo a metà dell’opera… Una Lazio intelligente dribbla la potenziale imboscata olandese, sfrutta l’uomo in più e passa con autorevolezza a Enschede. “Meno male… l’Europa nun è più un peso ma na’ vetrina…”, il commento di un compagno di Lazio. Successo che pesa in ottica-qualificazione. Una vittoria che poteva essere più larga se solo non ci fossimo divorati altre sei o sette nitide occasioni. Prossima tappa con il Porto all’Olimpico. Ancora lassù in classifica…




Primo tempo

– Prendiamo subito le misure, pur in un ambiente ostile;

– Il Twente, in difesa, sembra il Licata di Zeman. Difende altissimo e bucarlo si può. Dia si invola e il portiere lo stende: rosso diretto e olandesi in 10 dal decimo;

– “Aho, sto portiere c’ha la faccia de na’ spia…”, ci scrive un amico non appena Tyton, il dodicesimo del Twente, prende possesso della porta…;

– Gara in discesa. Si, se alzassimo il ritmo… Invece, quasi increduli di giocare in superiorità numerica, non siamo pericolosi e sembriamo pure appagati. Ma sarà solo una impressione, per fortuna;

– Lentamente cominciamo a spingere con convinzione. Marusic crossa, non la prende nessuno ed e’ palo pieno;

– Tchaouna commette errori in costruzione ma sembra più pungente di Zack dall’altro versante;

“Er mejo e’ Pellegrini”, suggerisce un amico di Tevere. Ed e’ vero perché il terzino e’ spina nel fianco;

– Eccolo, il vantaggio. Vecino si allarga e serve Pedro, solo a centro area. Pedrito di prima spinge in rete. Il guardalinee segnala fuorigioco ma non è così. Il Var – anche dopo troppi minuti – convalida;

– Gigot, barba da pirata, sfiora il raddoppio. Imitato più tardi da Tchaouna, Marusic e Pellegrini. Insomma, il vantaggio e’ più che legittimo;

– Dele Bashiru, chiederete curiosi… Cosi e così: fa fatica a trovare la posizione da mediano. Certo lo agevola il fatto che gli avversari sono uno di meno…;

– Sintesi della frazione: gara certamente orientata dall’espulsione. Ma adesso dobbiamo chiudere i conti ed essere letali in attacco. Magari servendo Dia frontalmente la porta avversaria;

Secondo tempo

– Pellegrini, lancia in resta. Il laterale sfiora due reti. Prima calcia sopra la traversa, poi – dopo una favolosa azione personale – ripete la procedura. Peccato davvero;

– Questa sono partite da chiudere. E noi non lo facciamo. Vediamo i fantasmi quando l’arbitro concede il rigore e poi il Var ce lo toglie…

– Il Twente – più con la forza dei nervi – si getta in avanti. Noi perdiamo smalto. Tchaouna fallisce il raddoppio. Mandas inoperoso ma il timore cresce perché il risultato è in bilico…;

– “Aho, quante ne avemo viste de partite così…”, ci ricorda un amico. Come se pure noi non ci avessimo pensato…;

– Olandesi con la palla scagliata nella nostra area. La gara si infiamma. Un po’ per nostra colpa…;

– Poi ecco il raddoppio, invocato, a lungo sfiorato. Dele Bashiru si porta a spasso mezza difesa. Un gioco da ragazzi per Isaksen segnare;

– Tre gare, nove punti: l’Europa non è più un intralcio. La Lazio di Baroni si isola lassù, in testa alla classifica di Europa League e fa già i conti. Quanti punti mancano per evitare i play-off e piombare negli ottavi di finale?






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