di Stefano BELLI

Una Lazio formato Tour de France (fa davvero strano non vedere uno come Pogačar in mezzo a tutte quelle maglie gialle) si complica la vita da sola rimanendo in dieci dopo 25′ per l’espulsione di Romagnoli (fallo da ultimo uomo su Kalulu). In superiorità numerica la Juventus prende il controllo della partita ma senza dominare, quando ai biancazzurri vengono a mancare le forze è il fuoco amico a tradire la prima squadra della Capitale: Gila se la butta dentro nel maldestro tentativo di deviare il traversone di Cabal. Matura il terzo KO in campionato.

I TITOLARI

PROVEDEL 6 – In undici contro undici non viene particolarmente impegnato dagli attaccanti di Thiago Motta. Nel secondo tempo viene graziato dalla traversa timbrata da Vlahović, sulla conclusione a giro del centravanti serbo è ben piazzato e risponde presente, idem sui tentativi da fuori di Fagioli e Adžić. Si arrende solamente al tocco fatale di Gila.

MARUSIC 5.5 – Dovrebbe garantire un minimo di copertura sulle fasce ma è proprio lì che la Juve crea i maggiori pericoli. La sua fisicità viene completamente annullata dai forti esterni bianconeri, il gol nasce dal suo lato.

GILA 4 – Thuram prova a seminarlo e spesso ci riesce, nel complesso appare sempre in affanno e incapace di spazzare via la sfera quando serve (vedi la traversa di Vlahović). Alla fine accusa un fastidio all’adduttore ma deve stringere i conti perché Tavares sta peggio di lui e Baroni gli chiede di tenere duro. All’85’ completa l’opera regalando i tre punti alla Juve con un autogol imbarazzante per la categoria.

ROMAGNOLI 3 – Anche stasera la difesa (completamente schierata) non perde l’occasione di farsi una bella dormita, cerca disperatamente di rimediare ma combina un disastro commettendo fallo da ultimo uomo su Kalulu, episodio che distrugge la gara dei biancazzurri. A queste condizioni uno così è molto averlo come avversario.

TAVARES 5 – Ormai lo abbiamo capito che difendere non è la sua specialità (cfr. il corner regalato alla Vecchia Signora al 43′), stasera inoltre non trova nemmeno gli spazi di cui ha bisogno per lasciare il segno. Abbandona il campo malconcio, probabile distorsione alla caviglia.

ROVELLA 6 – Vittima del fuoco amico, per fortuna l’entrata di Guendouzi non lascia conseguenze serie. Fa quel che può a centrocampo dove obiettivamente la Juve stasera aveva maggior voce in capitolo.

GUENDOUZI 6 – Recupero importantissimo per Baroni, il mignolo sfracellato non gli ha impedito di scendere in campo. Nel tentativo di ostacolare Douglas Luiz frana addosso a Rovella. Per forza di cose non è al meglio e quando la stanchezza affiora non combina più niente di buono.

ISASKEN 5,5 – Gli manca ancora uno step per diventare un fattore determinante in uno dei 5 campionati top d’Europa, si sacrifica ma anche oggi non riesce ad essere incisivo.

DIA 6 – Da quel poco che si è visto stava svolgendo un ottimo lavoro in fase di ripiego, recuperando diversi palloni anche nella metà campo della Juve. Peccato che Baroni sia costretto a sacrificarlo per ripristinare la difesa a quattro.

ZACCAGNI 6 – Sfiora l’autogol nel tentativo di allontanare dall’area piccola un pallone che stava cominciando a scottare troppo. Dà da pensare che debba essere uno dei giocatori più offensivi a indietreggiare di qualche decina di metri per fare questo tipo di lavoro.

CASTELLANOS 5.5 – Serata anonima per l’argentino che prova a lottare ma nel finale resta senza benzina e ha male dappertutto, rimane in campo solo perché Baroni è stato troppo precipitoso con i cambi.

I SUBENTRATI

DAL 27′ PATRIC 6 – Entra a freddo ma non si fa prendere dal panico e tiene a bada Yildiz impedendogli di entrare in porta con tutto il pallone.

DAL 67′ PEDRO 6 – Tra quelli entrati nella ripresa è l’unico a metterci qualcosa, conquistando qualche punizione e facendo così rifiatare i suoi. Ce ne vorrebbero undici come lui, e con almeno dieci anni di meno.

DAL 67′ CASTROVILLI s.v.

DAL 67′ VECINO s.v.

DAL 78′ PELLEGRINI s.v.

IL MISTER

BARONI 5.5 – Prova a giocarsela contro un avversario sulla carta più attrezzato ma a ogni accelerazione dei bianconeri la squadra suda freddo e viene infilata troppo facilmente a difesa schierata. L’espulsione di Romagnoli gli rovina tutti i piani, a quel punto deve preoccuparsi soprattutto a limitare i danni, ma commette subito un grave errore di valutazione sacrificando l’uomo sbagliato: Dia infatti stava giocando molto meglio di Isaksen. Obbligato a tenere in campo gli acciaccati Gila e Castellanos avendo esaurito gli slot per le sostituzioni, sarà proprio il difensore spagnolo a consegnare i tre punti alla Vecchia Signora.

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