di Giorgio BICOCCHI
Cavalcare l’onda, alimentare l’entusiasmo degli oltre 40.000 appassionati che affolleranno l’Olimpico (ci saranno tantissimi bambini visto l’orario delle 15…), confermare l’alto livello di gioco e vincere prima della seconda sosta stagionale.
Eccole, tutte insieme, le missioni della Lazio impegnata contro l’Empoli. Avversario imbattuto – come lo era il Toro una settimana fa – e scorbutico da affrontare: una squadra che subisce poco (solo due reti in sei gare), che segna col contagocce (vero, solo 5 reti) ma che sinora ha rischiato pochissimo in virtù di un assetto senza crepe, in cui tutti si sacrificano. Gongola la famiglia Corsi: in estate nessuno credeva a un bottino così pingue di punti (10, come noi..) dopo poco più di un mese dall’inizio.
Cosa dovrà fare la Lazio? Partire forte, innanzitutto, come fatto contro Verona e Torino. Sfondare se possibile sugli esterni perché ogni squadra – pure la più forte – soffre sempre le percussioni laterali. E poi giocare come sa, in velocità, spinta dal tifo e dall’entusiasmo ritrovato. Saremo stanchi dopo la battaglia nell’acqua di giovedì scorso? Potrebbe anche essere ma conoscete un vecchio adagio del pallone: “vincere aiuta a gestire o a cancellare la fatica…”. Ecco, diciamo che andrà così allora anche perché Baroni farà ricorso a forze fresche (Provedel, Lazzari, Tavares, Isaksen, a completo riposo contro il Nizza).
Quanto conterebbe un eventuale, auspicato successo? Tantissimo perché ci proietterebbe alla sosta tra le primissime della classifica, allenandoci con fiducia (anche perché avremo pochi convocati nelle rispettive Nazionali…) e convinzione.
Da chi dovremo guardarci? Dalle incursioni di Gyasi, uno che ha aggiustato la mira rispetto a La Spezia, dalla corsa e dagli inserimenti del bravo Fazzini (uno da prendere a giugno, sicuro…), dai colpi di Colombo, centravanti che è già emerso da un po’. Dovremo scardinare la linea difensiva a 3 azzurra anche se D’Aversa – riabilitatosi dopo l’esonero-shock di Lecce – vedrete che potrebbe rinforzare gli ormeggi. Intanto questa Lazio da Luna Park – che segna e produce occasioni non più ad intermittenza come nelle passate stagioni – ha fatto tornare nei Laziali l’attesa per la partita. Ecco perché all’Olimpico l’auspicio e’ che questo incantesimo non si spezzi ma che invece prosegua…