di Stefano BELLI – foto di Antonio FRAIOLI

Altra vittoria in Europa League per la Lazio che regola il Nizza per 4-1 e al momento occupa il primo posto a punteggio pieno nella maxi-classifica grazie alla differenza reti migliore rispetto a Tottenham e Anderlecht. Partita caratterizzata dalla pioggia battente che non ha concesso un attimo di tregua ai calciatori in campo e agli spettatori sugli spalti, di fatto nel secondo tempo si è giocato pochissimo con la palla che faticava a scorrere sulle sabbie mobili dell’Olimpico.

I TITOLARI

MANDAS 7 – Si rivede il greco tra i pali, alla mezz’ora Bouanani gli misura la febbre ma il vice di Provedel si fa trovare pronto. Prima dell’intervallo viene bucato da Boga che accorcia le distanze. Nei secondi 45 minuti il suo compito è quello di non permettere al Nizza di tornare in partita, ottima la risposta sul tentativo di Moukoko.

MARUSIC 6,5 – Come al solito tocca a lui attaccare la profondità sulla corsia di destra. Colleziona pestoni finché non lascia il posto a Lazzari.

PATRIC 6,5 – Solamente un salvataggio sulla linea gli nega il gol sugli sviluppi di un tiro dalla bandierina, poi per fortuna ci pensa Pedro a buttarla dentro.

GILA 6 – Non sempre fa la cosa giusta mettendo seriamente in difficoltà i suoi compagni di reparto e Mandas. Sul gol di Boga si fa una bella dormita.

PELLEGRINI 6 – Qualche piccola incertezza nei disimpegni, lascia troppi spazi aperti sulla fascia sinistra dove i giocatori del Nizza, in particolare avanzano con preoccupante facilità. Nella ripresa manca per centimetri l’appuntamento con il poker, dopodiché prova a sorprendere Bulka calciando da casa sua. Mezzo voto in meno per l’ammonizione presa a ridosso del novantesimo sul 4-1.

GUENDOUZI 7 – A pochi minuti dal fischio d’inizio arriva la convocazione in nazionale e i tifosi del Nizza si congratulano a modo loro con lui. Che risponde come meglio sa fare: con una prestazione maiuscola ed esultandogli in faccia dopo il poker di Zaccagni.

VECINO 6,5 – La prima conclusione del match porta la sua firma, il centrocampista uruguaiano non riesce però a inquadrare lo specchio della porta. Anche lui – complice una deviazione – stampa il pallone sulla traversa.

TCHAOUNA 6 – Si prende qualche licenza di troppo nei retropassaggi regalando palloni e rimesse in zona d’attacco al Nizza.

DELE-BASHIRU 6 – Non sempre il tuo avversario si chiama Dinamo Kiev e oggi il nigeriano fa molta più fatica a trovare spazi per infilarsi. In fase difensiva lascia ancora parecchio a desiderare, come dimostra l’azione che ha portato all’1-2 del Nizza.

PEDRO 7,5 – 37 anni e non sentirli: lo spagnolo tira fuori il coniglio dal cilindro sbloccando la contesa sotto il diluvio, un magnifico sinistro a giro che va a infilarsi sotto l’incrocio. Successivamente firma l’assist per il raddoppio del Taty, in collaborazione ovviamente con Ndayishimiye. Nella ripresa spreca l’occasione per la doppietta.

CASTELLANOS 8 – Nel giorno del suo 26^ compleanno, Ndayishimiye gli fa un bellissimo regalo mandandolo praticamente in porta con tutto il pallone. Il miglior modo di festeggiare dopo la traversa scheggiata a inizio match. Il secondo regalo arriva dal VAR che gli restituisce il gol del 3 a 1, il terzo se lo fa da solo conquistandosi il rigore che Zaccagni converte nel 4-1.

I SUBENTRATI

DAL 46′ ROVELLA 6,5 – Il suo innesto serve a rinforzare il centrocampo apparso un po’ troppo debole nel primo tempo, il terreno appesantaito dalla pioggia rischia di giocargli un brutto scherzo ma per fortuna riesce a cavarsela.

DAL 46′ ZACCAGNI 7 – Chiamato a dare maggiore qualità all’attacco della Lazio, si prende il giallo per un’entrata in netto ritardo su Ndayishimiye. Bravissimo e freddissimo a spiazzare Bulka dal dischetto.

DAL 64′ DIA s.v. – Il campo pesante non è suo amico.

DAL 70′ ROMAGNOLI 6 – Si ritrova tra i piedi la palla del 5-1 ma gli avversari, il campo impantanato, la casa crollata, la tromba d’aria e le cavallette glielo impediscono.

DAL 79′ LAZZARI 6,5 – Nelle battute conclusive del match evita il corner con un guizzo da centometrista.

IL MISTER

BARONI 7 – Giocando ogni 3-4 giorni il tecnico è costretto a fare delle rotazioni. Il turn-over dà i suoi frutti, cambiano gli interpreti ma il gioco espresso è sempre di pregevole fattura. Tuttavia la difesa continua a essere troppo statica e a vacillare pericolosamente ogni volta che gli avversari premono sull’acceleratore. Non rinuncia al suo credo e propone un attaccante al posto di un centrocampista anche quando si trova avanti di due gol. Paradossalmente il diluvio universale gli viene incontro, quando il campo non riesce più a drenare l’acqua sono gli ospiti ad andare in tilt.

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