di Giorgio BICOCCHI

“Il Colonnello Bernacca l’avrebbe chiamato Uragano Lazio!”. Un tifoso sessantenne dribbla le pozzanghere che portano ai cancelli dell’Olimpico rievocando un personaggio della Tv in bianco e nero. Neppure secchiate di pioggia fermano una Lazio di ferro. Che non sbaglia un colpo, gioca una partita ciclopica, annienta il Nizza e bissa il successo di Amburgo. “Aho, m quello che ce avevano mandato da Girona era er fratello del Taty?”, commenta sarcastico un altro amico, poco più in là. Già, il Taty, immenso e rinato dopo le amnesie dello scorso anno. La Lazio segna un gol su rigore e altre tre reti di splendida fattura. Altro sintomo che – al momento – si viaggia col vento in poppa…

Primo tempo

– Piove, anzi diluvia. Baroni indossa l’Impermeabile e si piazza davanti alla nostra panchina;

– I tifosi del Nizza guardano il cielo e forse rimpiangono il clima mite della Costa Azzurra;

– Francesi squadra agile, snella. Forse in difesa concedono qualcosa. La Lazio scruta, osserva…;

– “L’hai visto mai lo stadio der Nizza da fori? Sta quasi sull’autostrada che porta a Marsiglia…”, racconta un tifoso-viaggiatore della Monte Mario a un suo vicino;

– Intanto il Taty coglie di testa l’incrocio dei pali. E poco dopo pure una rasoiata di Vecino, deviata, scheggia la traversa;

– Buona Lazio. Che passa quando Pedro scaglia un bolide di rara potenza e previsione che si insacca sotto la traversa da posizione defilata. Gol-capolavoro dello spagnolo che sente profumo d’Europa dopo aver colto un palo pure ad Amburgo;

– Il Nizza giochicchia, la Lazio si ritrae e parte di rimessa. Pedro lancia Castellanos, un difensore cincischia. Il Taty, davanti al portiere. Non sbaglia come a Torino ma opera uno scavetto;

– “Aho, questo senza er peso de Ciro vicino quest’anno spopola…”, filosofeggia un tifoso della Monte Mario;

– Non e’ gara conclusa, mai dirlo con la Lazio in campo. Perdiamo un po’ le distanze, forse facciamo pure un po’ i presuntuosi (un paio di colpi di tacco, ahia…);

– E così i nizzardi tornano in partita con una percussione di Boga. Gol semplice semplice…;

– Sintesi della frazione: Lazio praticamente perfetta per 30’. Poi un calo che ha permesso al Nizza di segnarci. A proposito: e pure stasera la nostra porta – ahinoi – non resta inviolata. “Quanno succedera’ soneremo le campane…”, sentenzia un amico…;

Secondo tempo

– Baroni inserisce Rovella e Zaccagni. E il messaggio e’ chiaro: proviamo a vincere la partita!;

– E proprio Rovella – che giocherà un super secondo tempo – imbecca il Taty. Che, sotto la Monte Mario, scatta col sinistro e scarica una fiondata di collo sotto la traversa. Un gol meraviglioso, griffato dal Var dopo tre minuti di sosta;

– Piove a dirotto, si gioca più a pallanuoto che a pallone. Il campo dell’Olimpico si gonfia di acqua. Il Taty – sempre lui – scappa e viene atterrato. Rigore e Zack fa poker;

– Il diluvio – sull’1 a 4 – fiacca una squadra tecnica come il Nizza. Ma resta una battaglia, la sfida, con la Lazio che, tenacemente, non molla di un metro;

– Mandas sventa un paio di pericoli. Esce Gila (speriamo non sia nulla di grave, sarebbe il terzo stop stagionale…), Dia fa il diavolo a quattro. Applausi per una Lazio mai doma. “Se vedeno domenica pe’ l’Empoli”, ci da’ appuntamento un amico. Il Luna Park di Baroni aprirà alle 15…

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