di Giorgio BICOCCHI
“Stavolta sta maja gialla ha portato fortuna…”, sentenzia direttamente da Amburgo un amico volato in Germania. Tutto in una notte: la Lazio torna a vincere in trasferta in Europa, segna tre reti, fallisce altre nitide occasioni, piace, diverte e si diverte. Qualcuno (i Laziali sono brontoloni per natura, lo sapete…) obietterà: eh… ma era la Dinamo Kiev. Ignorando probabilmente che gli ucraini per pochissimo – questa estate – non si sono qualificati al tabellone di Champions. Trascinati da Dia e Dele Bashiru cancelliamo le delusione di Firenze: non era facile. Ora concentrati e cattivi anche contro il Nizza, tra due settimane. La sensazione che la Lazio timida e apatica vista però in Europa League sino a due anni fa sia oggi un lontano ricordo…
Primo tempo
– Basta con la storia che ci segnano nel primo segmento della gara… Stavolta passiamo noi: scambio stretto tra Pedro e Dia. Con il senegalese che piazza la palla sul palo lontano. Un mix di freddezza e precisione;
– Ci mettiamo nella nostra trequarti, allora, e aspettiamo. La Dinamo sfonda più dalle parti di Marusic che dal versante guardato a vista da Pellegrini;
– Provedel non compie parate, noi giochicchiamo, la Dinamo non punge;
– Poi usciamo dal leggero torpore. Tchaouna scarica in porta da fuori area: tiro parato. Piace la tigna del giovane francese che appena intravede la porta calcia;
– Dele Bashiru, chiederete curiosi. In due minuti si prende la partita. Vecino lo lancia in progressione il nigeriano scarica all’incrocio: e’ il raddoppio;
“Aho, questo è come Tavares: se te punta te scansi per quanto e’ potente”, ci scrive un amico;
– Ma Dele Bashiru – almeno nella notte di Amburgo – non è solo potenza: scodella una palla invitante in area. Dia colpisce e sigla la sua prima doppietta biancoceleste;
– “Ce stiamo a riprende con gli interessi quanto ce hanno tolto a Firenze”, commenta un amico di stadio. Lazio bella e pratica con Rovella che svetta per ardore;
– Sul 3 a 0 ci sediamo consentendo alla Dinamo di impegnare severamente Provedel, portentoso soprattutto sul tiro di Yarmolenko;
– Sintesi della frazione: Lazio letale dalla cintola in su. Con Dia in versione bomber e Dele Bashiru che – con un gol e un assist – comincia a sentirsi importante
Secondo tempo
– Iniziamo ordinati, sempre divertenti. Dia – quando retrocede – funge da regista offensivo. Ed e’ bello da vedere…;
– Escono Patric e Tchaouna. Ma la Lazio non molla l’osso. Pedro prende il palo, il tap-in di Isaksen e’ ribattuto sulla linea;
– “Che je voi di’ a sta squadra? Nun vincerà niente ma tutti corrono e sudano…”, twitta un amico. Concetti veritieri se si pensa a tante, svagate Lazio europee degli ultimi anni…;
– Esce il migliore, Dia. Ed anche Pedro. Baroni manda in campo il Taty e Zaccagni. Provedel, altra prodezza;
– A venti minuti dalla fine la Dinamo resta pure in 10 (calcio ai danni di Zaccagni). “Pe’ vede’ un Var normale e’ toccato veni’ in Germania”, si commenta sarcasticamente ricordando le omissioni/errori di Abisso;
– Noslin – a conferma di un momento-no – si fa espellere in modo puerile. Ed e’ un vero peccato perché adesso prenderà un paio di giornate di squalifica;
– Finisce così, con un largo successo. Le ultime tre reti in trasferta le avevamo segnate al Lokomotiv Mosca, al Nizza e al Vitesse. Ma e’ questo nuovo spirito europeo – condito anche da buona qualità – che conforta e lascia ben sperare…