Presso la sala stampa del Lazio Training Center a Formello è andata in scena la conferenza stampa di presentazione di Boulaye Dia, attaccante prelevato dal club biancazzurro dalla Salernitana:




Un giudizio sulla squadra? Com’è giocare con un altro centravanti?
“La squadra è molto forte, ci sono tanti giocatori di qualità. Posso muovermi io dietro al Taty o il contrario, mi muovo tra le linee e do una mano nella ricerca della profondità”.

Che significa la Lazio nella tua carriera? Parliamo di un club che ha sempre avuto grandi attaccanti…
“Si conosce la grandezza della Lazio, per tutti è uno step importante per migliorare. Qui si gioca contro le squadre migliori. Conta fare tanti gol, un attaccante si giudica da questo, dobbiamo fare del nostro meglio senza pensare a chi è stato qui prima di noi”.

Quanti gol puoi segnare? Quanto è stato difficile l’ultimo anno a Salerno?
“Mettere un obiettivo alla stagione significa porre un limite, a Salerno non avevo detto ‘quest’anno ne segno 16, ma ho pensato a farne il più possibile. Salerno è stata una tappa nuova nella mia carriera, poi un momento duro, non sento di dovermi rimproverare niente”

Le emozioni del gol sotto la Nord? Cosa pensi dell’Europa League?
“Ho segnato un gol subito, è ancora più bello farlo in casa. Sono stato felice. Si giocherà ogni 3 giorni, per noi sarà importante iniziare bene”.

La Lazio sembra il matrimonio perfetto: senti il peso di essere uno dei calciatori più importanti? Il gol alla Roma è uno dei più belli della tua carriera?
“Non sento il peso di essere un giocatore importante, lo siamo tutti, abbiamo tutti delle responsabilità. Il gol alla Roma è stato bello, ma è stato spiacevole perché in quell’occasione mi sono anche infortunato (ride, ndi)”.

Giocare in coppia con Castellanos ti toglie qualche pressione? Che passaggio è stato da Salerno a Roma?
“Ci sono delle differenze, la qualità dei giocatori soprattutto, l’intensità degli allenamenti. Qui bisogna vincere, nient’altro. La competizione con gli altri attaccanti fa bene a prescindere, non c’è più o meno pressione. La cosa importante è allenarsi bene per conquistare la titolarità oppure per giocare insieme agli altri attaccanti in rosa”.

Ti aspettavi di essere subito decisivo?
“Con il Milan è stata la seconda presenza, mi aspettavo di essere decisivo, sì. Mi preparo per questo, perché quindi aspettare? Meglio farlo subito. Ero lì in attesa, impaziente, ma sapevo che qualcosa stava per succedere…”.

Baroni ha parlato di equilibrio necessario affinché la Lazio possa permettersi la coppia d’attacco…
“Giocare con due attaccanti significa avere una soluzione in più per segnare, è importante. Non conta chi segna, posso segnare io, il Taty o i centrocampisti. Naturalmente come ha detto Baroni devo impegnarmi anche nella fase difensiva per dare una mano”.






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