di Stefano BELLI – foto di Antonio FRAIOLI

Lazio e Milan si annullano a vicenda evitando così di peggiorare ulteriormente il bilancio di questo primo scorcio di stagione: finisce 2-2 con i biancazzurri che tornano a muovere la classifica dopo il KO di Udine mentre i rossoneri rimandano nuovamente l’appuntamento con la prima vittoria in campionato. Baroni e Fonseca dovranno sfruttare nel migliore dei modi la sosta per rimettere a posto i tasselli che ancora non si incastrano bene.

L’OLIMPICO SALUTA SVEN – Le emozioni più forti arrivano ben prima del fischio d’inizio con l’omaggio di tutto l’Olimpico a Sven Goran Eriksson, scomparso lunedì scorso dopo aver lottato a lungo contro una malattia che purtroppo non gli ha lasciato scampo. Un commosso tributo al tecnico svedese, uno degli artefici del secondo scudetto, con il più che mai doveroso minuto di silenzio osservato religiosamente da tutto lo stadio, al netto di qualche diversamente cerebrato che non manca mai.

FORMAZIONI – Non mancano le novità nelle fila dei biancazzurri con il passaggio al 4-2-3-1 e l’esordio di Nuno Tavares sulla fascia, con Zaccagni, Dia e Tchaouna a comporre la linea di trequartisti dietro all’unica punta Castellanos. Per quanto riguarda i rossoneri, coraggiosa la scelta di tenere in panchina Rafael Leão e Theo Hernández da parte di Paulo Fonseca, che ha preferito tenerseli come jolly per il secondo tempo.

ALTRO AVVIO IN SALITA – Subito un’occasione per Dia che prova a scavalcare anche Maignan, i due si scontrano e così Pavlović ha modo di allontanare il pallone quasi sulla linea. Per l’arbitro Massa non c’è nulla e si prosegue. Al primo affondo gli ospiti ottengono un calcio d’angolo sugli sviluppi del quale arriva lo stacco vincente proprio del numero 31 serbo ex-Salisburgo che porta così in vantaggio la formazione di Fonseca, aproffittando del buco di Romagnoli e dell’uscita perfettibile di Provedel. Ci duole rimarcare l’ennesima partenza ad handicap della Lazio che ancora una volta prende gol nei primi minuti di gioco. La reazione dei padroni di casa non è proprio irresistibile, l’impressione che si ha vedendo come si muovono i giocatori di Baroni è che siano guidati da un’intelligenza artificiale sottosviluppata. Prima dell’intervallo Loftus-Cheek grazia Provedel mancando l’impatto con la sfera sul suggerimento di Pulisic, il tutto a pochi passi dalla porta. Nell’extra-time Castellanos viene colpito da Pavlović, per Massa (e Mazzoleni al VAR) non ci sono gli estremi per il penalty. Andare al riposo sotto di un solo gol è quasi un affare.

NUNO TAVARES SI PRENDE LA SCENA – Marusic per Lazzari, Isaksen per Tchaouna: queste le prime mosse di mister Baroni per rimettere in sesto la corsia di destra dove nella prima frazione di gioco Okafor ha letteralmente fatto gli sfracelli. Al 57′ le prime timide avvisaglie di una svolta: Guendouzi serve troppo frettolosamente Castellanos che viene così superato dal pallone raccolto facilmente da Maignan. Il Milan risponde con un contropiede di Okafor, fermato in maniera provvidenziale da Nuno Tavares che gli impedisce di concludere a rete dopo aver saltato come birilli i difensori biancazzurri. Il portoghese ci metterà anche lo zampino nell’azione che porta al pareggio: si apre una voragine nella retroguardia rossonera e il più lesto a sfruttarla è proprio il Taty che fulmina Maignan e rianima l’Olimpico. Gli ospiti accusano il colpo, Nuno Tavares innesta nuovamente il turbo sulla fascia sinistra e apparecchia la tavola per il primo gol biancazzurro di Dia che ribalta una situazione che pochi minuti prima sembrava disperata. Fonseca ne cambia quattro in un colpo solo affidandosi a un poker d’assi: Musah, Abraham, Leão e Hernández sono chiamati a rimettere le cose a posto e lo fanno in un batter d’occhio, il numero 10 finalizza un’azione da PlayStation per il 2-2 che ammutolisce lo stadio, tranne ovviamente lo spicchio riservato ai tifosi ospiti che invece ritorna a farsi sentire. A dieci minuti dal novantesimo Zaccagni si divora il 3-2, ci sarebbe un tocco con il braccio di Terracciano che non viene sanzionato dal fischietto di Imperia perché il pallone sbatte prima sulla gamba. Altro episodio controverso in area che riguarda Tomori, anche qui la squadra arbitrale lascia correre tra le polemiche. Nel recupero una punizione di Isaksen si trasforma in un comodo passaggio per Maignan, sul ribaltamento di fronte successivo Abraham non coglie l’attimo e congela sul risultato sul due pari.

IL TABELLINO

LAZIO-MILAN 2-2 (0-1)

LAZIO (4-2-3-1): Provedel; Lazzari (46′ Marušić), Patric, Romagnoli, Tavares (90′ Hysaj); Guendouzi, Rovella; Tchaouna (46′ Isaksen), Dia (81′ Dele-Bashiru), Zaccagni; Castellanos (87′ Noslin). All. Marco Baroni.

MILAN (4-2-3-1): Maignan; Emerson Royal (71′ Theo Hernández), Tomori, Pavlović, Terracciano; Reijnders (70′ Musah), Fofana; Chukwueze (70′ Leão), Loftus-Cheek, Pulisic; Okafor (71′ Abraham). All. Paulo Fonseca.

ARBITRO: Davide Massa (Sezione di Imperia).

AMMONITI: 20′ Fofana (M), 39′ Rovella (L), 64′ Zaccagni (L), 85′ Patric (L), 90’+1′ Terracciano (L), 90’+3′ Guendouzi (L).

RECUPERO: 2′ pt, 5′ st.

MARCATORI: 8′ Pavlović (M), 62′ Castellanos (L), 66′ Dia (L), 72′ Leão (M).

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