di Giorgio BICOCCHI 

Prendiamola a ridere anche perché lo stop di Udine ancora brucia: senza Di Bello a dirigerla forse Lazio-Milan spaventa di meno…

In realtà la gara e’ maledettamente infida. D’accordo, il Milan visto a Parma e’ apparso squinternato, senza guida, con una difesa e un centrocampo che hanno imbarcato acqua, meritando forse di incassare 4 o 5 gol, mica solo due…




Il problema – ammesso che Fonseca non abbia già risolto nel corso della settimana questi problemi tattici e di copertura del campo – sono le individualità. Perché poi potrebbe pure essere che il Milan accusi gli stessi buchi del “Tardini” ma poi ci sono Leao, Theo, Loftus, Pulisic… Insomma diverse frecce che la Lazio – ad esempio – al momento non mostra…

Insomma, servirà non dominare la gara – usando un verbo caro a Baroni (ma anche Petkovic ne era invaghito…) – ma magari aspettare gli eventi, schierandoci compatti nella nostra trequarti. Replicando ciò che il Parma, pochi giorni fa, ha attuato. Copertura, palla rubata, lanci, velocità e tiri in porta.

Sulle individualità non ci sarebbe partita, col Diavolo nettamente più forte. Possiamo invece imbrogliarlo nella tattica, usando la testa, il metodo, il sacrificio di tutti. La nostra formazione resterà un rebus fino alle 18 di sabato: ci aspettiamo che tutti però diano il fritto, cancellando le ombre di Udine. Stavolta è essenziale fare risultato perché poi – dopo la prima sosta stagionale – la Lazio sarà attesa, nel post-Verona, dai viaggi di fila a Firenze e Torino… Ecco, sarebbe fondamentale allora porre un piccolo mattone di tranquillità schivando l’imboscata del Diavolo…






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