di Giorgio BICOCCHI

“Col nuovo Raffaele Sergio nun c’ho paura de gnente!”. Un amico coetaneo di stadio affresca così la prestazione di Nuno Tavares, rinverdendo il passato del terzino campano che serviva assist al bacio al “soldato di Dio” Amarildo. Storie di vecchie Lazio… E’ stato però il terzino portoghese a trascinare la Lazio alla rimonta (parziale) contro il Milan, mica guarito. Prova orgogliosa dei nostri: magari se iniziassimo le partite senza prendere gol all’inizio (porca miseria, sono già tre volte…) sarebbe meglio…

Primo tempo

– Partiamo forte, Dia supera Maignan e poi cade. Massa lascia correre. Il dubbio resta;

– E arriva subito la frittata. Come contro Venezia e Udinese incassiamo un gol in apertura. Pure sciocco. Provedel esce male, un gioco da ragazzi per Pavlovian (si, quello che non supero’ le visite mediche ingaggiato da Tare) siglare il vantaggio;

– “Aho, come ar solito damo respiro a chi sta affoga’”, scrive un amico. Un classico da Lazio che, da buona samaritana, rinfranca chi sta soffrendo;

– Il modulo a 4 offensivo non convince. Tchaouna incorna debolmente e Maignan sventa. Male il giovane francese che, sotto la Monte Mario, commette diversi errori;

– Pulisic fa il diavolo a quattro. Lazzari non ne indovina una, saltato sempre come un birillo;

– Tavares, fisico da giocatore di football americano. Sembra abbia il motore ingolfato. Scende convintanente solo una volta, sbagliando però il cross. Esploderà nella ripresa, riciclandosi in trattore;

– “A centrocampo famo ride”, ci urla un amico della Monte Mario. E, puntualmente, l’errore macroscopico del mercato si materializza. Non c’è qualità e la squadra pare spaccata;

– L’intesa Dia – Castellanos? A parte la prima azione latita. Il senegalese e’ costretto a cercare palla nella nostra metà campo… Ma come per Nuno la musica cambierà dopo. Per fortuna…;

– Finisce la frazione col Milan che sfiora lo 0 a 2 con Okafor;

– Contromisure per la ripresa? Noi escluderemmo Lazzari e Tchaouna inserendo Marusic e Noslin (o Pedro, addirittura). Il problema (grosso) e’ in mezzo perché agli attaccanti non arriva un assist manco a pagarlo oro;

Secondo tempo

– Baroni ci ascolta a metà. Piazza Marusic dalle parti di Pulisic. Esclude Tchaouna ma inserisce Isaksen;

– La squadra però ha un altro piglio. Raddoppia gli sforzi, recupera palloni su palloni. E’ più compatta e cattiva;

– Isaksen, sotto la Tevere, non è il pulcino bagnato che spesso abbiamo criticato. E’ spina nel fianco, invece;

– Il Milan e’ rintanato all’indietro. Lo buchiamo con una sventagliata per Tavares che serve Taty: facile l’1 a 1;

– Umidità a mille, si suda da fermo. Figuriamoci in campo. Tavares sprinta ancora e Dia entra quasi in porta con tutta la palla;

– “Mo’ ce vorrebbe uno come Liverani pe’ abbassa’ il ritmo”, si commenta in Monte Mario;

– Fonseca ne cambia quattro ed e’ fortunato perché alla prima giocata Leao trova il pari (Ivan, potevi fare di più?);

– Zaccagni avrebbe la palla del 3 a 2 (che alla fine sarebbe stato meritato) e si fa ipnotizzare da Maignan;

– Nel finale Provedel si riscatta su Abraham. Arriva il primo pari stagionale. Ora la sosta, poi il Verona e l’inizio dell’Europa League. Se la Lazio e’ quella fiammeggiante della ripresa ci sarà poco da preoccuparsi, tornando anche il mastino-Gila…

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