di Giorgio BICOCCHI
Thauvin, Lucca e Payero: sono le tre mine vaganti dell’Udinese, tre da tenere sotto chiave se si hanno (e le abbiamo…) velleità di espugnare la Dacia Arena, stadio-amico peraltro.
Il francese, un passato neanche tanto remoto in Messico, e’ colui che da’ luce alle manovre bianconere. Lucca fa sponde per i centrocampisti-incursori (tipo Payero, appunto) o conclude in porta, soprattutto se opportunamente rifornito dalle fasce visti gli oltre duecento centimetri di altezza di cui dispone.
Chi ha visto la gara friulana al Dall’Ara, ospiti del Bologna, ha riferito di una sorte benigna perche per larghi tratti l’Udinese e’ stata in balia dei rossoblu, con difensori incapaci di impostare da dietro e centrocampisti inabili a innescare le punte. Al momento indecifrabile l’apporto del tecnico tedesco-croato Runjaic, una scoperta dei Pozzo che, per lui, hanno ripudiato Cannavaro.
E’ sempre calcio d’agosto, però. Perché potrebbe anche darsi che l’Udinese – dopo un’altra settimana di lavoro – mostri una veste diversa, più tonica e confortante e che la Lazio – bella contro il Venezia – regredisca, perdendo punti di riferimento. In estate, si sa, le certezze latitano e i pronostici possono essere ribaltati facilmente. Test importante di verifica per entrambe, dunque. Con i nostri che però – se dovessero replicare la gara giocata contro i lagunari, creando una importante mole di azioni offensive – potrebbero davvero pensare di acciuffare i primi tre punti esterni della stagione. Su chi puntiamo, a bocce ferme? Sul movimento interscambiabile dei tre davanti e sui cambi che potrebbero mandare in tilt la difesa friulana, magari già fiaccata dagli strappi del Taty, Noslin e Zaccagni. Ecco perché Dia, Tchaouna e magari Castrovilli potrebbero diventare risorse-chiave per sbancare ancora una volta la Dacia Arena. Inutile girarci attorno: un eventuale successo infiammerebbe la sfida al Diavolo di sabato 31. E un pareggio, obietteranno i sempre polemici? Rinvierebbe solo il processo di crescita…
