L’allenatore della Lazio, Marco Baroni, è intervenuto in conferenza stampa dal Lazio Training Center di Formello alla vigilia della seconda giornata del campionato di Serie A, Udinese-Lazio, per rispondere alle domande dei giornalisti presenti:




Facciamo intanto gli auguri a Pellegrini di riprendersi presto, fortunatamente sappiamo che sta bene. La squadra ha lavorato, ogni giorno è prezioso, abbiamo messo alle spalle l’ultima gara e pensiamo alla trasferta di Udine, sarà complicata. Un bel test a Udine, giochiamo contro una squadra che ha struttura fisica, che ha un calcio in verticale, lavora sulla pressione. Ci saranno delle difficoltà che le squadra ha preparato. Sarà una sfida accesa. Noi dobbiamo migliorare nella velocità della manovra, la squadra sta lavorando con dedizione, per me è importante. Tutti, chi ha giocato e chi è rimasto fuori, tutto l’organico sta andando nella stessa direzione. Mi aspetto una partita importante“.

Dobbiamo trovare maggior compattezza ed equilibrio, ci serve aggressività e pressione in avanti. La squadra mi è piaciuta dal punto di vista mentale, non è facile andare sotto dopo tre minuti per una situazione evitabile. La squadra è rimasta dentro la partita e non si è scomposta, chiedo sempre alla squadra di rimanere in partita perché la gara può cambiare in qualsiasi momento e portare gli episodi dalla tua parte“.

Non dobbiamo migliorare nella manovra, ma nella velocità della manovra. Abbiamo fatto tanti passaggi e questo lo richiedo, avere velocità ci permette di creare ancora di più. Rovella e Vecino sono giocatori diversi, c’è anche Cataldi e sto valutando a seconda della partita chi far giocare. Rovella ha fatto molto bene secondo me, è rientrato da un infortunio e aveva perso mobilità, ho messo Vecino che è entrato molto bene perché è un giocatore importante, così come Cataldi. Cerco di gestire al meglio la rosa, non dobbiamo pensare a undici titolari perché quando ogni giocatore sa quello che deve fare sul campo ci saranno partite in cui si possono fare leggeri cambiamenti, anche in base all’avversario“.

Noi si lavora ogni giorno per migliorarsi, ogni settimana c’è una verifica del lavoro svolto. È impossibile fare tutto insieme, la squadra deve arrivare alla partita con quell’atteggiamento voglioso e desideroso di essere presente dentro la partita. La cosa principale è avere la possibilità di condurre la gara con l’aggressività che sto chiedendo. Castro e Nuno stanno lavorando, mettiamo dentro settimane di lavoro per raggiungere la miglior condizione fisica e sono vicini“.

Come sta Dia? Intanto sta bene, ha lavorato a parte 2-3 giorni dopo la partita di coppa con la Salernitana. Sta bene e lo stiamo portando dentro le nostre richieste, si è calato molto bene perché ha le caratteristiche che ricerchiamo, ha grande mobilità, attacca la profondità e sa fare gol. Non escludo una sua coesistenza con Castellanos, ci dobbiamo lavorare“.

Taty? Per me è un giocatore forte che deve giocare con ferocia, questo lo sa e lo sta facendo. Lavora molto bene per la squadra, credo che l’ultima partita oltre al gol che è stato cercato ha fatto bene. Ha indotto l’avversario all’errore, ha avuto altre due occasioni ed è stato presente dentro la partita. Lì davanti sanno che devono portare le prime pressioni, sul campo è voglioso e desideroso. Quando parlo di ferocia per l’attaccante è questo che fa la differenza, si segna solo con questa cattiveria“.

L’Udinese? È una società che stimo, è lungimirante e lavora con una programmazione. All’interno ci sono giocatori strutturati e bravi, l’allenatore nuovo che abbiamo visto. C’è una ricerca di un calcio diverso e più verticale, ci sono le condizioni per far bene ma dipende tutto da noi. Sono molto curioso perché ci aspetta una partita complicata“.

Gerarchia sugli esterni? Come ho sempre detto io parto da come far gol, ho giocato spesso anche con quattro attaccanti. Il problema non è il numero degli attaccanti ma il lavoro che fanno, se stanno fermi non possono giocare in quattro. Se portano pressione e hanno mobilità ci possiamo arrivare, senza equilibrio non si può giocare a calcio. Non metto un giocatore o un altro perché vado sotto, stiamo cercando l’equilibrio e lo troveremo nel lavoro. Abbiamo attaccanti forti che cercano occasioni e noi gliele daremo. Non mi piace parlare di gerarchia, la gerarchia la fa l’allenamento. Chi si allena forte e dimostra di voler andare in campo va in campo. Questo è rispettoso verso i calciatori e alza il livello della competizione, tutti sanno che chi si allena forte gioca“.

Quanto è difficile preparare una partita contro un collega che non si conosce? Lo conoscete poco voi, io l’ho studiato ed è un allenatore che tendenzialmente gioca 3-4-3 o 3-4-2-1, in caso 3-5-2. Sicuramente troveremo una partita difficile ma sono convinto che la squadra sia pronta“.

Dele-Bashiru? Non ho forzato, il ragazzo va costruito. Ha delle potenzialità fisiche e tecniche importanti, va costruito perché viene da un calcio e un modo di allenarsi diverso. Quando parlo di forzare è chiaro che parlo di fiducia, senza fiducia non si va da nessuna parte, specialmente per un calciatore. Ho visto una crescita importante nell’applicazione e nella ricerca di fare le cose che chiediamo. Ho anticipato, non ho forzato perché sembra quasi una parola brutta, se l’è conquistato con il lavoro sul campo e mi aspetto tanto anche dagli altri. Quando dico che non abbiamo tempo, spesso abbiamo visto campioni che hanno avuto bisogno di sei mesi o un anno di adattamento. Qui non c’è tempo, dobbiamo anticipare le tappe e ho bisogno di partecipazione“.






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