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LE PAGELLE | Serie A, Lazio-Venezia 3-1: Taty mattatore, Dele-Bashiru sale subito in cattedra

di Stefano BELLI

L’era Baroni in casa Lazio comincia con una vittoria: 3-1 al Venezia e i biancazzurri, assieme al Verona, si portano in testa alla classifica staccando altre big che invece hanno zoppicato all’esordio (Milan, Inter, **** e Napoli, in attesa della Juventus impegnata domani contro il Como).

Da sottolineare l’ottima reazione della squadra che non si è minimamente scomposta e ha predisposto le basi per la rimonta vincente dopo un avvio shock, con i lagunari che si erano portati inaspettatamente in vantaggio usufruendo di una papera imbarazzante di Rovella.

I TITOLARI

PROVEDEL 7 – Non ha nessuna colpa sul gol di Andersen, impossibile toglierla da sotto l’incrocio. Non abbassa mai la guardia e compie un mezzo miracolo nel recupero sventando l’autogol di Romagnoli che avrebbe riaperto una partita che la Lazio ha più volte rischiato di fissarla sul 4-1.

LAZZARI 6,5 – Si trascina goffamente il pallone in fallo laterale, convinto che il campo a disposizione per lui sia infinito. Propizierà l’autogol di Altare che di fatto chiude la contesa, nonostante gli sforzi (vani) di Romagnoli di rimettere in corsa la neopromossa.

CASALE 6 – Perché regalare una rimessa laterale agli avversari quando puoi regalargli direttamente il pallone? Per fortuna che Zampano – servito da Oristanio che aveva beneficiato del “recupero” del nostro numero 15 – lo grazia calciando sul fondo. Nella ripresa schiaccia di testa ma senza angolare la sfera che diventa facile preda per Joronen.

ROMAGNOLI 6,5 – A tempo ormai scaduto va alla ricerca del brivido sfiorando l’autogol non una ma due volte nel giro di pochi secondi, meno male che ci sono Provedel e la traversa.

MARUSIC 6 – Scalda i guantoni di Joronen con una gran conclusione dalla distanza che obbliga il portiere finlandese a rifugiarsi in corner. Gli servirebbe una ripassatina su come si battono le rimesse lterali.

GUENDOUZI 6 – Cerca sempre la giocata che gli faccia fare la differenza, oggi non l’ha trovata ma abbiamo un buon presentimento per domani (cit.)

ROVELLA 5 – Ci teneva così tanto a prendere subito un brutto voto dal sottoscritto che al 3′ regala un pallone nella sua area di rigore ad Andersen, che ovviamente ringrazia e lo infila sotto il sette. Manco a fa’ così però.

DELE-BASHIRU 7 – Tanti palloni recuperati e una voglia matta di spaccare il mondo, sicuramente un approccio migliore di Kamada. Memorabile la progressione sulla fascia destra che per poco non porta al 3-1 (qui bravo Joronen a metterci la punta delle dita). Qualche errore e preziosisimo di troppo nel secondo tempo, dovuti anche alla stanchezza e all’inesperienza.

NOSLIN 6,5 – Forse deve ancora trovare la sua collocazione ideale (questo è un problema che Baroni dovrà risolvere asap) ma nell’azione che ha portato al penalty ha dimostrato di essere formidabile nell’uno contro uno. Un pizzico di precisione in più e sarebbe stato anche un perfetto uomo-assist per il Taty.

CASTELLANOS 7,5 – Svoboda si cala troppo nella parte della bella addormentata nel bosco (dimostrando di aver già recepito alla perfezione gli schemi difensivi di Di Francesco) e il Taty lo punisce a modo suo, pareggiando i conti e “annullando” lo svarione di Rovella. Lo scorso anno ci aveva impiegato un mese e mezzo a sbloccarsi, stavolta gli sono bastati 11 minuti. Sfiora la doppietta di testa, clamorosa l’occasione sciupata al 38′, tutto solo davanti a Joronen. Prima della pausa rimedia un calcio di rigore che Zaccagni trasforma nel 2-1. Nella seconda frazione di gioco ci pensano Joronen (e la traversa) a dirgli di no. Nel finale, pur di negargli la gioia del bis personale, Altare decide di buttarsela dentro da solo. Poi fa anche in tempo a scheggiare il palo. L’Oscar per il miglior attore protagonista all’Olimpico stasera non glielo toglie nessuno.

ZACCAGNI 7 – Prestazione di grande personalità. Prova a timbrare il cartellino al 23′ ma trova solo un calcio d’angolo. Si rifarà con gli interessi al 44′ trasformando il calcio di rigore del 2-1. Al 56′ non riesce a trovare il guizzo del +2. Capitano de jure e de facto.

I SUBENTRATI

DAL 65′ VECINO S.V.

DAL 77′ ISAKSEN S.V.

DAL 77′ TCHAOUNA 6,5 – La sua freschezza è provvidenziale nel consentire alla Lazio di alzare il baricentro nel finale, peccato che si divori il poker sprecando la splendida sponda di Castrovilli. Presto avremo altre occasioni per vederlo pienamente all’opera.

DALL’87’ PEDRO S.V.

DALL’87’ CASTROVILLI 6,5 – Baroni gli concede pochi minuti, sarebbero comunque bastati se solo Tchaouna non avesse sprecato il suo assist a porta ormai spalancata.

IL MISTER

BARONI 6,5 – Buona la prima, subito tre punti in cascina e come si dice, chi ben comincia è a 1/38 dell’opera. Uno degli aspetti più importanti emersi oggi (e che si era notato anche nelle amichevoli estive) è come, con i giusti cambi, la squadra abbia chiuso in crescendo anziché calare alla distanza. Da rivedere gli schemi su calcio piazzato, da integrare bene i nuovi arrivati: solo Dele-Bashiru è rimasto in campo dall’inizio alla fine, piccoli scampoli per Tchaouna e Castrovilli, panchina per Dia che si è presentato all’Olimpico con il trolley da Salerno.

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