di Gisella SANTORO
In questi giorni, mentre tutti gli occhi sono puntati sul campionato europeo di calcio, c’è chi sta lavorando sottobanco al mercato estivo per rinforzare le squadre per il prossimo campionato. Anche la Lazio si sta muovendo in tal senso e sono numerosi i nomi dei giocatori che vengono affiancati al club romano.




Tra questi c’è il giovane talento del Barcellona Cristo Munoz, classe 2005, in scadenza di contratto il 30 giugno. Definito il “nuovo Messi”, riveste il ruolo di centrocampista difensivo molto abile nel ricevere la palla di schiena, girarsi e rilanciare l’azione in avanti: un profilo che alla nuova Lazio di Baroni farebbe molto comodo.
In passato anche altri giocatori sono passati dalla cantera blaugrana alla squadra biancazzurra dimostrandosi in alcuni casi degli ottimi acquisti.
Dalle giovanili del Barcellona proviene Patric che veste la maglia della Lazio già da 9 anni: con 210 presenze, 5 gol e 2 trofei vinti (Supercoppa Italiana 2017/2017 e Coppa Italia 2018/2019), è diventato uno dei giocatori più importanti della rosa per presenze accumulate e, soprattutto, per aver sposato la causa biancoazzurra fin da subito.
Un altro giovane giocatore del club catalano a trasferirsi tra le file della Lazio, è stato Keita Balde Diao, che nel suo trascorso romano ha regalato molte gioie alla squadra biancoazzurra tra cui una doppietta nel derby vinto dai biancoazzurri nel campionato 2026/2017. Keita, dopo 4 anni alla Lazio, ha cambiato numerosa squadra e attualmente è ritornato a giocare in Spagna all’Espanyol.
Anche l’attaccante Raul Moro è cresciuto nelle giovanili del Barcellona ed è stato acquistato dalla Lazio 4 anni fa. Tuttavia non ha convinto lo staff della squadra ed è stato ceduto in prestito ad altre squadre pur restando di proprietà della Lazio. Lo scorso anno si è trasferito al Real Villadolid, squadra spagnola che milita nella seconda serie, con la formula del prestito e il suo destino, molto probabilmente, sarà lontano dall’Italia.
L’arrivo di un giovane giocatore riempie sempre di speranza le squadre di calcio e le aspettative su di lui sono sempre molto grandi, ancor di più se proviene da un serbatoio di talenti come può essere quello del club spagnolo. Ma le variabili da tenere presente sono tante: la lingua, l’ambiente, il ruolo e non sempre colui che viene definito “baby campione” dimostra di avere le qualità necessarie per far decollare la propria carriera. E l’esperienza fatta della Lazio in questi anni ne è la conferma.






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