di Stefano BELLI

Pareggiare contro la squadra che ha letteralmente ammazzato il campionato non è poi così male, se non fosse che fino a pochi minuti dal novantesimo l’Inter stava perdendo ed è servito il guizzo di Dumfries per salvare la corazzata di Inzaghi (che aveva la testa ai festeggiamenti post-gara) dal terzo KO. La Lazio esce dal Meazza con un punto che fa sicuramente comodo nella corsa sulla Fiorentina: contro il Sassuolo basta anche un pareggio per finire davanti ai viola, ma le speranze di chiudere in classifica davanti alla **** sono ormai ridotte al lumicino.

I TITOLARI

PROVEDEL 6,5 – L’infortunio che probabilmente gli precluderà la partecipazione a EURO 2024 non sembra averlo arrugginito, come dimostra l’uscita provvidenziale su Thuram a inizio gara e le belle parate sui tentativi di Dimarco. Nel secondo tempo salva su Barella e nel finale fa buona guardia su Lautaro ma si fa un sonno imperdonabile sull’incornata vincente di Dumfries.

PATRIC 5,5 – Vedendo il Patric di oggi viene seriamente il dubbio che il Patric amico di Spongebob, oggi presente sugli spalti del Meazza, avrebbe sfoderato una prestazione indubbiamente migliore.

CASALE 5,5 – Rischia l’autogol nel tentativo di spazzare via il pallone dall’area piccola sugli sviluppi di un corner molto insidioso, è costretto a spendere il giallo per fermare Acerbi che si stava involando su un contropiede nato da una nostra punizione battuta in maniera orribile. Era diffidato e quindi sarà obbligato a ricoprire il ruolo di spettatore in Lazio-Sassuolo, dove sicuramente fornirà un apporto di gran lunga migliore di quello odierno.

GILA 6,5 – Un recupero importantissimo per Tudor, alla luce dell’assenza di Romagnoli che si è fatto squalificare come un tordo domenica scorsa contro l’Empoli quando mancavano 20 secondi al triplice fischio e i tre punti erano in banca già da un pezzo. Determinante nel murare Barella prima dell’intervallo, nella ripresa intercetta il traversone di Lautaro per Dimarco che si sarebbe trovato a pochi passi da Provedel. Nel finale non ne ha più e al 78′ lascia il posto a Cataldi.

MARUSIC 5 – Se nella gara d’andata si rivelò il dodicesimo uomo per Simone Inzaghi, anche oggi il montenegrino non è da meno visto che si fa anticipare da Dumfries spianandogli la strada per l’1 a 1. In fin dei conti potrebbe essere un buon rinforzo per i nerazzurri in vista della prossima campagna acquisti.

ROVELLA 6 – L’ultima volta che ha giocato titolare in campionato c’era ancora Sarri in panchina. Potrebbe essere una delle colonne portanti della Lazio del futuro e quello di oggi è stato sicuramente un banco di prova importante per l’ex-Monza cresciuto nella Juventus. Una prestazione di certo non priva di errori e sbavature ma considerando il valore dell’avversario era da mettere in preventivo. Al 66′ lascia il posto a Guendouzi.

VECINO 5,5 – Dovrebbe fare un ripasso – neanche tanto piccolo – su come si stoppa il pallone nei pressi della linea del fallo laterale, per il resto le sue incursioni per vie centrali non hanno fatto dormire sonni tranquilli alla retroguardia nerazzurra, peccato per quella conclusione al 62′ che fa la barba al palo e poteva valere il 2 a 0 che avrebbe indirizzato definitivamente il match. Un pizzico di precisione in più e a quest’ora staremmo commentando un risultato diverso.

PELLEGRINI 6 – Considerate le sue non eccelse qualità da difensore, Tudor lo colloca in una posizione più avanzata dove può dare una mano in fase di costruzione. Al 66′ lascia il posto a Hysaj.

KAMADA 6,5 – Se un paio di mesi fa ci avessero detto che il giapponese sarebbe diventato un punto fermo del centrocampo biancazzurro saremmo scoppiati a ridere. Invece le sliding doors riservano sempre delle sorprese e grazie a Tudor ha trovato quella dimensione che Sarri non aveva saputo dargli. Il gol alla mezz’ora del primo tempo è la classica ciliegina sulla torta. Al 72′ lascia il posto a Felipe Anderson.

ZACCAGNI 6 – Come al solito prende più pizze di un forno a legna ed è grasso che cola se Sacchi gli concede qualche punizione (che lui sfrutta nel peggiore dei modi favorendo le ripartenze dei campioni d’Italia). Nel corso del match scuote l’esterno della rete – indovinate chi gliel’ha data la palla? Esatto, Kamada. Al 72′ lascia il posto a Luis Alberto.

CASTELLANOS 5 – Oggi è l’argentino a vincere il ballottaggio con Immobile. Gli bastano 4 minuti per lasciare il segno e portare avanti la Lazio al termine di una cavalcata trionfale, peccato fosse partito in fuorigioco sull’imbeccata di Kamada. Successivamente calcia addosso a Sommer sciupando malamente uno dei tanti palloni recuperati dal giapponese. Nella ripresa non approfitta di un regalo di Mkhitaryan, quando siamo agli sgoccioli perde l’attimo e si fa rimontare da Pavard gettando alle ortiche un contropiede clamoroso (c’era Guendouzi solissimo che lo supplicava di passargliela). Dopo oggi siamo sempre più convinti che questa estate bisognerà andare a caccia di almeno due attaccanti.

I SUBENTRATI

Dal 66′ GUENDOUZI 6 – Prova a entrare subito in area con un brutto tiro da fuori area, il francese non si accorge di Kamada tutto solo davanti a Sommer che avrebbe calciato indisturbato.

Dal 66′ HYSAJ s.v.

Dal 72′ FELIPE ANDERSON s.v.

Dal 72′ LUIS ALBERTO 5,5 – Oggi il mago oltre al coniglio ha dimenticato a casa anche il cilindro.

Dal 78′ CATALDI 6 – Bravissimo a fermare Alexis Sanchez che si stava coordinando per la conclusione a rete.

IL MISTER

ALL. TUDOR 6 – Ci vuole coraggio a proporre una formazione alternativa contro i campioni d’Italia che con lo scudetto già in tasca oggi non erano comunque in vena di fare regali. Cambi “tradizionalisti” nella ripresa con la vecchia guardia che non riesce però a blindare i tre punti. Da sottolineare i mancati ingressi di Immobile e soprattutto Isaksen che evidentemente non sta impressionando il tecnico croato.

LASCIA UN COMMENTO

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.