Il tecnico della Lazio, Igor Tudor, è intervenuto in conferenza stampa dal centro sportivo di Formello alla vigilia della semifinale di ritorno di Coppa Italia che vedrà la Lazio opposta domani alla Juventus:
“Sarà una gara importante perché si gioca per andare in finale contro una squadra forte. Bisogna provare fino alla fine a passare. Bisogna fare una partita perfetta e non sbagliare niente. Questo è un nostro obiettivo, vediamo che succede”.
“Per ribaltare il risultato bisogna fare tutto perfetto. È difficile dire che cosa manca per fare una gara del genere. Penso che abbiamo fatto buone gare da quando sono qui. Io sono contento del percorso che stiamo facendo. Vedo grande partecipazione e voglia di fare le cose giuste da parte dei giocatori”.
Abbiamo fatto due gare contro la Juventus. Ogni partita è diversa. C’è una base che è sempre la stessa ma ci sono anche tantissimi particolari che la possono indirizzare. Sarà una gara difficile ma bisogna crederci. Ho visto i ragazzi molto motivati. Loro ci credono. Oggi in rifinitura scegliamo quelli che giocano domani”.
“Guendouzi ha fatto due allenamenti e sarà convocato. Ciro si è allenato ieri e sarà convocato. Con Castellanos ho parlato ieri. È un ragazzo che ci tiene tanto, forse troppo. Ha delle doti molto importanti che ancora non ha mostrato. Per me contro la Salernitana ha fatto una grande partita”.
“Felipe Anderson ha sempre giocato sulla fascia quindi è il suo ruolo. È sempre in attacco, che sia sulla fascia o centralmente. Luis Alberto ha giocato tanto. Lazzari è in dubbio. Questo problema che ha gli sta dando fastidio”.
“Le parole del presidente sono belle, piacciono a ogni allenatore. Poi quando si parla di un’impronta dell’allenatore bisogna considerare tutte le cose, il lavoro dell’allenatore è complicato e si basa su tante cose, non solo sul carattere, ma anche sullo stile di gioco e sulla mentalità. Bisogna fare analisi profonde, nella mia carriera ho visto tante etichette e tante esagerazioni, penso invece che bisogna analizzare più attentamente ogni allenatore. Per l’impresa serve tutto, serve fluidità ma aggressività, serve compattezza e saper difendere anche bassi. Non dobbiamo regalare niente e tenere per 90 minuti, anche magari nei supplementari. Su queste cose ci si lavora tutti i giorni, non si lavora solo col carattere. Se scegliamo giocatori solo per carattere non si vince, si vince con la qualità dei giocatori. L’allenatore è importante, ma poi serve la qualità. Se non hai Felipe che dà quella palla, se non hai Daichi che fa quella giocata e Vecino con quel velo non vinci le partite”.
“Abbiamo analizzato la difesa, stiamo subendo qualche gol per degli errori difensivi. Qua c’erano tanti imput sulla zona, ora lavoriamo tanto sul duello e andando tanto in avanti perdi la lucidità nel tornare indietro e coprire meglio. È difficile ottenere tutto, magari su alcune cose ottieni risposte migliori, più lavori su un aspetto più sei bravo, però magari perdi qualcosa su altro. Dobbiamo lavorare per avere quella solidità e per stare sul pezzo anche quando si difende bassi, quella cosa che la Juve fa in maniera ottima. Loro sono bravi in quello”.
“Bisogna lavorare sul coraggio di andare in tanti in avanti e su come posizionarsi sui cross. Contro la Salernitana ho visto quattro gol e potevamo farne di più. Giocare a Genova non è semplice”.
Isaksen è un giocatore che mi piace e un ragazzo per bene. Ora magari qualcuno ha fatto meglio ma è lì. Stiamo aspettando il suo momento. Bisogna crescere su alcune situazioni. In Serie A c’è bisogno anche di molta attenzione. A me piace molto che è sempre attento a quello che dico. Decidono sempre i giocatori secondo me. Un allenatore non fa giocare quello più scarso”.
“Di Kamada abbiamo parlato tanto. Un certo tipo di gioco è meglio per alcuni e per altri è peggio. Sono cose che succedono tutti i giorni in tutte le squadre. È un ragazzo completo e con tutte le doti”.