Il direttore Mauro Mazza è intervenuto sui 90.7 di Radio Olympia, nella trasmissione condotta da Danilo Galdino e Fabio Belli, per commentare il delicato momento in casa Lazio:




“Gli elementi da valutare sono tanti, la notizia che è piombata ieri delle dimissioni di Sarri nei tempi mi ha molto sorpreso e anche nelle modalità. Che il rapporto Sarri-Lazio fosse all’ultimo capitolo era nelle corde, si sperava che completato il rodaggio dei nuovi le cose si sarebbero incastonate nel giusto modo ma così non è stato, col rapporto tra la squadra e il tecnico in particolare che appariva estremamente logorato. A tutto questo si aggiunge questa incredibile decisione di affidare la squadra a Martusciello: se le dimissioni nascono dalla rottura del rapporto tra la squadra e il tecnico è evidente come Martusciello fosse dalla parte di Sarri. Affidare la guida al vice annulla la possibile svolta che magari si è vissuta alla Roma dopo l’addio di Mourinho, vissuto come una liberazione. E’ chiaro che Martusciello impedisce che ci sia uno strappo, o una scelta positiva”.

“Ci sono più componenti da valutare, come osservatore esterno. Manca una componente come Peruzzi e l’abbiamo detto spesso ma manca anche una figura autorevole come Igli Tare, che avrebbe sicuramente reagito in una maniera decisa a un rifiuto di andare in ritiro. Va anche detto che Sarri difficilmente ha fatto più di tre anni sulla stessa panchina: spesso la sua parabola porta a un grande entusiasmo seguito a una inevitabile stanchezza. Non ho mai visto nessun giocatore andarlo ad abbracciare neanche dopo le più belle vittorie, sono dei professionisti e dei giocatori ma anche dei ragazzi che hanno bisogno di motivazioni. I giocatori non si sarebbero buttati sul cerchio di fuoco per Sarri, ma la scelta di Martusciello ora complica le cose, non si semplifica perché impedisce di voltare pagina, si resta sulla stessa pagina ma con un nome diverso”.






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