di Giorgio BICOCCHI

A Sarri piace parlare spesso di cilindrate. Ecco, fate conto che – in molti frangenti della gara – il Feyenoord e’ sembrato muoversi su una fuoriserie mentre noi eravamo su un calesse. La gara di Rotterdam conferma un postulato: nell’Europa che conta ritmo e velocità sono ingredienti essenziali. Il girone resta complesso e aperto. E chissà se il rigore di Pedro dell’1 a 3, in un eventuale arrivo a pari punti, non possa rivelarsi decisivo. Hai visto mai…




Primo tempo

– Subito sotto nel ritmo. Il Feyenoord palleggia e poi verticalizza all’improvviso. Che sarà una partitaccia lo si intuisce subito. Perché i due esterni di attacco olandesi puntano l’uomo e creano superiorità;

– Questa e’ la Champions: si corre tanto, si pressa, si sta sul pezzo senza pause. E noi paghiamo dazio;

– Formazione iniziale sbagliata: il dubbio comincia a frullare in testa già dopo un quarto d’ora;

– In mezzo campo ci tolgono l’aria: così Zaccagni non può pungere. E pure Felipe, sull’altro versante, sembra molto timido;

– In attacco combiniamo poco. Anzi nulla…;

– Prima un gol annullato a Gimenez. Poi un rigore reclamato. Fino alla rete buona segnata da Gimenez. Centravanti vero…

– A Ciro non arriva una palla giocabile;

– Casale sbaglia tutto quello che si può sbagliare. E viene anche ammonito;

– “Casale quest’anno pare Novaretti”, ci scrive un amico. Paragone ardito ma il bel giocatore ammirato la scorsa stagione e’ un lontano ricordo;

– Un colpo di testa di Luis Alberto sarà il nostro unico spunto del primo tempo. Troppo poco…;

– E puntuale arriva il raddoppio olandese. Uno di quei gol – segnati nel recupero – che ti ammazzano. Azione bella ma quanta libertà …;

– Mister, che fai ora? Sarebbe da cambiare più di mezza squadra. Ma i potenziali cambi sono solo cinque…;

Secondo tempo

– Mandiamo in campo Lazzari e Guendouzi ma rischiamo di incassare subito lo 0 a 3;

– Ogniqualvolta gli olandesi partono in velocità sono sudori freddi. Centrocampo sovente saltato e intera linea difensiva in ambasce;

– L’arbitro inizia ad ammonire tutti. Alla fine ben sette dei nostri finiranno col “giallo” ;

– E’Zaccagni l’unico ad avere le idee chiare. Punta, passa, tira: e El Taty si mangia un gol colossale;

– Gimenez, tre incroci con noi e 5 reti. Incredibile ma vero: non lo teniamo. Ci fa il 3 a 0 e sembra davvero Attila;

– Avete presente quando sperate che una partita finisca presto? E’ la sensazione che abbiamo a venti minuti dalla fine… Arracchiamo in modo scolastico;

– Rischiamo pure lo 0 a 4 perché non prendiamo mai le misure ai veloci attaccanti olandesi;

– Poi Castellanos si guadagna un rigore che Pedro trasforma. Notte meno infame – numericamente – ma resta l’immagine di un netto divario tra le due formazioni. Almeno per quello visto…

– Sismo di rincorsa in classifica. Tutto ruoterà nelle due consecutive gare che ci attendono all’Olimpico. Con 6 punti saremmo a cavallo, con 4 saremmo costretti a giocarci tutto a Madrid. In fondo la sintesi e’tutta qui…






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