di Giorgio BICOCCHI

I dilemmi, imboccando la strada verso il “Mapei” sono due. Il primo: che Lazio ritroveremo? Quella quasi rassegnata che si è arresa al Milan o quella elettrica ammirata nella sfida contro l’Atalanta? E poi: in quale versione del Sassuolo ci imbatteremo: in quella aggressiva e vincente ammirata contro Inter e Juve (6 punti e 6 gol in 3 giorni) o in quella timida, capace di perdere contro Frosinone e Monza?




Non sono dilemmi di poco conto, converrete. Sarri ha perso il primo confronto contro i rossoverdi, poi riscattandosi nelle ultime tre sfide, e seguirà dalla tribuna la sfida. Occorrerà scendere al “Mapei” non con un atteggiamento guascone: in fondo il Sassuolo ha i nostri stessi punti, avendo pure segnato due reti più di noi. Conoscete la locuzione che, sin dai tempi in cui il nocchiero neroverde era De Zerbi, accompagna il Sassuolo: “una squadra che gioca e lascia giocare”. Una sintesi che ben può abbinarsi anche al gruppo di Dionisi che mantiene una sua peculiarità rispetto al passato: ama giostrare di rimessa e sa proporsi con pericolosità in attacco grazie agli spunti di Berardi, Laurientè e al movimento di Pinamonti. Un terzetto di estri e potenza a cui sarà opportuno dedicare raddoppi di marcatura e costante attenzione.

Cosa fare per sbancare il “Mapei” alla vigilia di un altro trio di impegni mica da ridere (Fiorentina, Bologna, derby: grazie sempre al calendario galeotto…)? Agire sul ritmo, rubare palla con un pressing organizzato e puntare il pacchetto arretrato emiliano che non brilla per solidità (12 gol incassati in 8 gare). Evidente che le possibilità di vincere transitino per le intuizioni di Luis Alberto, il movimento degli esterni d’attacco e i continui rifornimenti per Castellanos. Che non deve chiedere conferme al test di sabato sera: giochi in modo spensierato perché ogni Laziale che mastica un po’ di pallone si è accorto che è giocatore valido e attaccante pieno di virtu’.

Una difesa (la nostra) attenta e puntuale, un centrocampo che morda e faccia ripartire velocemente l’azione (e qui un “lavorone” in tal senso dovrà compierlo Rovella). Un attacco che punga e che non sprechi tanto perché è matematico che il Sassuolo conceda almeno mezza dozzina di nitide palle-gol.

Ecco, insomma, il “vademecum” per tornare a Roma con un luccicante blitz esterno. Che, sarete d’accordo, darebbe nuovo slancio all’intero gruppo anche e soprattutto in vista del (quasi) decisivo snodo di Champions League di mercoledì prossimo…






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