di Giorgio BICOCCHI
Prosegue la nostra rubrica, sempre tra il serio e lo scherzoso, che riassume tutte le voci della settimana sul calciomercato della Lazio. Si scende in piazza, tra frutta e verdura varia per commentare quello che si dice sulle trattative del momento. Kamada in primo piano in questo appuntamento.
“Dotto’, ma non è che i macchinari pe fa le visite mediche ai giocatori nuovi se stanno a arruggini’, quest’anno? Qui non arriva nessuno…”
“Ma no, stanno per arrivare. Il giapponese è forte, il danese ce lo ricordiamo come se ne andava a testa bassa, dribblando tutti, nelle due sfide di Europa League. Il problema adesso è chissà Sarri quando li inserirà stabilmente in prima squadra, conoscendo come è maniacale nell’organizzazione del gruppo e dei movimenti in campo…”
“Dotto’, intanto che je scelgo le albicocche chiedo: ma in questo centrocampo chi marca? Non ce serve un mediano? Ma se lo ricorda Gaby Mudingay? “Quante gambe hai…”, je cantavamo in Curva… A noi serve uno che spezza le azioni avversarie…”
“Lei ha un banco di frutta ma di pallone ne capisce… Un mediano vero alla Lazio serve dai primi anni di Leiva… Certo che ci servirebbe… Soprattutto in chiave-Europa dove corrono tutti a mille…”
“E poi Dotto’… sto’ Luis Alberto?”
“Il ragazzo è particolare: si ricorda quando disse che nel 2016 voleva smettere di giocare a pallone per fare il pittore? Non il pittore impressionista… proprio un pittore che mette le carte da parati ai muri delle case ristretturate… certo alla lunga, con questi atteggiamenti, rovina i suoi rapporti col Mister e con la squadra…”
“Ma insomma, Dotto’: che Lazio è?”
“Rinforzata nelle alternative: lo scorso anno Castellanos, ad esempio, non lo avevamo. E in tutte le interviste chi lo conosce a fondo lo dipinge come un ottimo attaccante. Isaksen, poi, allungherebbe le rotazioni sugli esterni. E poi ricordi che Sarri ha migliorato tanti esterni nel corso della sua carriera…”
“Banzai, allora, Dotto’…”
“Ecco, per Kamada andrebbe rinverdita quella bella tradizione: andare a Fiumicino e intasare di cori e bandiere l’area-arrivi dell’aeroporto. Da quanto tempo non lo facciamo?”
“Mi ha convinto, Dotto’: chiudo er banco e vado a prende Kamada!”