Con il ritorno della Lazio in Champions League, ripercorriamo durante l’estate tutte le sfide del club biancazzurro nella massima competizione europea, ricostruendo storie, volti, protagonisti, vittorie e cadute dal 1999 ad oggi.
Si torna in campo in Champions dopo la sosta invernale e si cambia addirittura millennio: la prima della Lazio in Europa negli anni 2000 è però amara. Il Feyenoord allenato da una delle vecchie volpi del calcio olandese, Leo Beenhakker, imbriglia il turn over di Eriksson ma l’arbitro Lopez Nieto ci mette del suo negando un solare rigore a Boksic. La Lazio passa comunque in vantaggio con un capolavoro di Juan Sebastian Veron, colpo da karate, una girata volante che strappa applausi. Mancini però vede stamparsi sul palo il possibile 2-0 e il Feyenoord nel finale ribalta tutto con una doppietta del futuro milanista Tomasson. Olimpico gelato non solo per il freddo di fine febbraio, l’imbattibilità della Lazio in Europa si interrompe dopo 18 partite.
IL PROTAGONISTA – Juan Sebastian Veron parla da leader dopo il gol capolavoro che non è bastato a regalare alla Lazio un risultato positivo: “Tutti hanno dato il massimo ma quando giochi una partita importante come questa e devi vincerla ad ogni costo, forse è meglio schierare una formazione più aderente a quella titolare. Non so cosa sia successo, ma ad un certo punto all’improvviso si è come spenta la luce. Abbiamo cominciato ad arretrare, allungando la squadra e smettendo di giocare. E quando cominci a non prendere più la palla e a dovergli correre dietro, diventa dura. Credo che sia una questione di testa, perché la squadra è composta da oltre venti giocatori, tutti di ottimo livello. Mancano la mentalità e la continuità. Perché quando stai avanti 1-0 in casa devi vincere, e comunque non puoi perdere. E’ inimmaginabile che una partita finisca come quella di stasera. E dico questo senza nulla togliere al Feyenoord, che è una buona squadra. E c’ è rammarico in noi perché vincendo stasera la qualificazione sarebbe stata quasi certa. Invece adesso è tutto da rifare. Speriamo soltanto di fare esperienza su questi errori per migliorarci in futuro. Il mio gol è stato bello, non mi era mai capitato di segnarne altri così. Ma non è servito“.
IL TABELLINO
CHAMPIONS LEAGUE, 29 FEBBRAIO 1999
LAZIO-FEYENOORD 1-2
Marcatori: 37’pt Veron (L), 33’st Tomasson (F), 39’st Tomasson (F)
LAZIO: Marchegiani, Lombardo, F. Couto, Mihajlovic (39’pt Negro), Gottardi, Mancini, Simeone, Sensini, Veron (24’st Nedved), S.Inzaghi (15’st Stankovic), Boksic. Panchina: Ballotta, Pancaro, S. Conceicao, Salas. Allenatore: Eriksson.
FEYENOORD: Dudek, Van Gobbel, Konterman, De Haan, Rzasa, Bosvelt, Van Gastel (36’st Gyan), Paauwe, De Visser (29’st Samardzic), Kalou (1’st Tomasson), Cruz. Panchina: Graafland, Van Vossen, Korneev, Cairo. Allenatore: Beenhakker.
Arbitro: Lopez Nieto (Spagna)