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IL TACCUINO | Lazio-Torino 0-1, appunti seri e scherzosi: l’ineffabile Ghersini ed errori di un anno fa

di Giorgio BICOCCHI  (foto © Antonio FRAIOLI)

D’accordo, l’ineffabile Ghersini avrebbe fatto innervosire anche Sant’Agostino ma la Lazio e’ sembrata quella dello scorso anno, senza lampi ed elettricità. E così una gara che sarebbe finita 0 a 0 senza l’errore di Provedel, si è trasformata in un harakiri. Pericoloso perché collocato a ridosso dei due scontri-diretti contro le milanesi.




Primo tempo

– Pronti, via e Vanja, il fratello di Milinkovic, quasi si porta dentro la palla del vantaggio, schiacciata da Zaccagni;

– Che sarà una partitaccia si nota da subito: marcature ad uomo del Toro, ottime per non darci respiro e profondità;

– Sale in vetrina l’arbitro Ghersini. Che tollera falli del Toro e mai interviene;

– Ci manca lo spunto, l’imbucata, il giusto pertugio;

– Chi si aspettava il Toro in versione balneare – come era apparso contro Roma e Salernitana – deve ricredersi. I granata corrono, lottano, mentalmente sul pezzo;

– C’era un rigore su Hysaj? Rivedendolo i dubbi crescono;

– Mago, gioca e non litigare con l’arbitro!;

– Sostegno incessante di Nord e Tevere ma non ci scuotiamo;

– Una punizione “telefonata” di Sergej non impensierisce il fratello. Tireremo pochissimo in porta nella prima frazione confermando le ambasce quando ci troviamo davanti il Toro;

– Partita bruttina. E pure in salita quando Provedel si lascia scappare in porta un tiro dai venti metri di Ilic, vecchio pupillo di Sarri arrivato a Torino nel mercato di gennaio;

– Sintesi della prima frazione: Lazio con scarso ritmo. Mettere Lazzari per dare più sprint al nostro motore? Potrebbe essere un’idea. Un Toro ordinato ci ha tolto spazi e inventiva. Un classico di Juric dalle nostre parti;

Secondo tempo

– Partiamo sicuramente più motivati rispetto al primo tempo. Ma ci manca sempre lo sprazzo;

– Con un cerottone sulla tibia, un tutore al braccio, la mano fasciata e una costola rotta riecco Ciro! ;

– Ci prova Luis Alberto dalla distanza ma l’esito non è lo stesso delle gare con Inter e Samp;

– “Proviamo a fare un po’ di casino…”: Sarri cavalca l’idea e getta nella mischia Lazzari e Marcos Antonio. Ma non è aria;

– Intanto il Toro rischia di raddoppiare un paio di volte. In una respinge Provedel;

– Non difettiamo in ardore ma il pareggio – che sarebbe stato oro – non arriva. Avete presente una di quelle partite in cui potevi pure giocare tre giorni di fila senza combinare granché ? Ecco Lazio/Toro;

– Finisce così, col terzo stop patito all’Olimpico. L’incantesimo della Lazio sempre vincente si è infranta con l’incidente di Ciro? Il pensiero ci ronza ma non vogliamo crederci… Rialziamoci, ne abbiamo le virtù …






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