di Giorgio BICOCCHI

Pensiamoci bene: in fondo cosa abbiamo da perdere? Tutta la Serie A, ad eccezione dell’Inter, della Fiorentina e del Lecce, è stata maltrattata dalla corazzata azzurra! E allora – pur scendendo in campo ordinati e compatti – vediamo come andrà. Senza drammi se, a mezzanotte di venerdì sera, uscendo dal San Paolo, imboccassimo l’autostrada senza punti.




Come si inaridisce il Napoli, come si gettano granelli di sabbia nei suoi oliati meccanismi di gioco? Con l’applicazione, il metodo, il sacrificio. E una bella dosa di fortuna perché, ad oggi, non solo in Italia, rimedi infallibili per opporsi a Krava, Osimhen e chiunque giostrerà a destra (tra Politano e Lozano) non sono stati escogitati. Preoccupa l’assenza di Casale – uno che, soprattutto col fisico – avrebbe potuto cercare di opporsi allo strapotere di Osimhen. Chiaro poi che chi – tra i nostri laterali – si metterà sulle tracce di Krava dovrà essere costantemente aiutato, supportato. E, in mezzo al campo, dovremo provare a schermare Lobotka, il dodicesimo uomo in campo azzurro, uno che Gattuso non faceva giocare tanto per ricordare che poi gli allenatori incidono – eccome – sui destini e sui risultati di una squadra…

Qualcuno, Laziale fino al midollo, obietterà: ma la Roma, pochje settimane fa, è andata vicinissima a strappare un pari al San Paolo… Vero. E allora appelliamoci a quel precedente, sperando in una complessiva serata di luna storta di molti dei protagonisti azzurri. Si affrontano la difesa meno bucata del Campionato (quella del Napoli) e la seconda retroguardia per gol subiti (la nostra, 19 reti incassati a fronte di 24 gare complessivamente disputate).

In mezzo noi però avremo un problema: perché Romagnoli tornerà in campo dopo una quindicina di giorni di stop, Casale è squalificato, Patric febbricitante e dunque non in pienissima condizione. Gila si scalda, vero, ma l’arena del San Paolo – che conterrà oltre sessantamila cuori azzurri – non è quella semivuota di Cluj (dove lo spagnolo fu il migliore dei nostri), neppure gli avversari…

Potremmo pungere di rimessa, non confezionando esclusivamente una gara di attenta copertura? Certo. E, nei nostri “contragolpe” ci affideremmo soprattutto a Felipe e a Zaccagni. Sperando che Ciro – accanto a loro – non subisca il contraccolpo della raffica di fischi che gli riserva sempre il San Paolo. Questione di campanile, questioni di vicinanze campane. La Serie A, da sempre, ricorda i Comuni medievali…






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