di Giorgio BICOCCHI
La Lazio accede ai quarti di finale di Coppa Italia. Gioca una gara seria, anche tignosa. Timore di essere ripresi nei minuti di recupero? Certo, perché i gol subiti da Samp e Empoli ancora turbano i nostri sonni di attempati cronisti… Ma stavolta dormiremo beati…
Primo tempo
– Solo tre cambi per Sarri rispetto alla formazione di Reggio Emilia: ulteriore conferma che il turn-over non appassiona il Mister;
– Patric con i capelli ossigenati: ricordate quanti dei nostri entrarono in campo così a Milano, nella finale di Coppa Italia, quattro giorni dopo la conquista dello scudetto del 2000?;
– Anderson, Zaccagni e Milinkovic sfiorano il vantaggio. I reporters del vecchio “90emo minuto” avrebbero commentato così: “Bella Lazio a cui manca solo il gol”;
– E il gol arriva: Pedro, in versione derby, ruba palla a Sosa e serve un cioccolatino per Felipe;
– Bologna più attivo dopo lo svantaggio ma Maximiano non compie interventi;
– Sintesi della frazione: bei fraseggi biancocelesti ma il Mago e il Sergente debbono incidere di più;
– Cala il gelo mentre la bandiera con l’effige di Sinisa sventola orgogliosa in Curva Nord;
Secondo tempo
– Sul display dell’Olimpico compare lo stemma della Roma. Fischi a gogo’;
– Dopo una grande sterzata di Zaccagni, Milinkovic si mangia di testa il facile gol del raddoppio;
– Luis Alberto prende la bacchetta in mano. E Sarri lo terra’ in campo 97 minuti…;
– Zaccagni picchiato ma l’ammonito è lui: che perla dell’arbitro Baroni…;
– Bologna innocuo, Maximiano prende solo freddo;
– Manovriamo con fluidità ma non raccogliamo: peccato!;
– Cambi a volontà ma la sostanza non muta;
– Hysaj sprinta, lotta, combatte e si propone: un giocatore trasformato
– Dopo cinque minuti di recupero arriva il triplice fischio. Freddo pungente: lo sarà ancor di più martedì sera nella sfida al Diavolo!