di Fabio BELLI

Forse era inevitabile: presentarsi a Torino senza Lazzari, Zaccagni e Immobile contro una Juventus lanciata e in forma faceva dimagrire le prospettive a vista. Ma il primo tempo ha detto altro: una Lazio compatta e feroce nell’applicazione e nelle uscite, che subisce il gol proprio nel momento di maggiore controllo. Sbaglia proprio quel Milinkovic-Savic sempre troppo chiacchierato quando ci sono i bianconeri all’orizzonte, ma probabilmente smarrito lo stimolo del derby nella mente del Sergente il Mondiale, si è visto da Rotterdam, è diventato un pensiero difficile da scacciare. 30 punti comunque: niente male anche se a guardare il film del campionato si sarebbe potuto fare anche di più: questione di quella cilindrata mentale che Sarri sta cercando di incrementare nella mente dei suoi fedelissimi.

FORMAZIONI – Nessuna sorpresa in difesa per la Lazio, a centrocampo invece c’è Basic che vince la corsa a tre con Vecino e Luis Alberto. In attacco tocca a Luka Romero dopo il gol-partita contro il Monza, Pedro e Felipe Anderson sono scelte obbligate dopo il nuovo forfait di Immobile.

TU QUOQUE SERGENTE – La Juventus parte bene e ha delle buone chance, con una frustata di Milik dopo un controllo da urlo e con una conclusione insidiosa di Fagioli bloccata da Provedel. La Lazio però sale di tono e inizia a far girare la palla con grande efficacia, arrivano delle ammonizioni per Gatti, Bremer e Milinkovic-Savic a strettissimo giro di tempo ma il possesso palla biancazzurro mette in difficoltà la Juventus. Al 41′ però il patatrac: Milinovic-Savic a centrocampo si fa breakkare con facilità disarmante, Rabiot ne approfitta per un perfetto lancio per Kean che approfitta di un’uscita sin troppo temeraria di Provedel, infilandolo con un pallonetto in bello stile e permettendo alla Juventus di andare a riposo in vantaggio.

BANDIERA BIANCA – E’ il momento chiave della partita perché la Lazio rientra in campo meno convinta e soprattutto con la necessità di trovare una profondità difficile da pescare nel mezzo della miglior difesa del campionato. Kostic sulla sinistra è un martello e al 9′ il serbo, ricevuta palla da Locatelli, scaglia una saetta respinta da Provedel sui piedi di Kean, che può comodamente realizzare la doppietta personale. Sul 2-0 la Lazio è praticamente al tappeto, Sarri prova a cambiare qualcosa con la fantasia di Luis Alberto che ha la palla buona del 2-1 ma la sua girata in area finisce tra le braccia di Szczesny. Nella Juventus dentro Chiesa e Di Maria ed è proprio Chiesa al 90′ a servire un cioccolatino a Milik che realizza il definitivo 3-0. Festa bianconera, la Lazio arriva sfinita all’ultimo appuntamento: un peccato, ma la classifica dice che il 2023 sarà tutto da vivere.

IL TABELLINO

SERIE A

JUVENTUS-LAZIO 3-0

Marcatore: 43′, 54′ Kean, 90′ Milik

JUVENTUS (3-5-2): Szczesny; Gatti, Bremer, Danilo; Cuadrado, Locatelli (84′ Paredes), Rabiot, Fagioli, Kostic (64′ Chiesa); Kean (62′ Di Maria), Milik. A disp.: Pinsoglio, Scaglia, Bonucci, Rugani, Barbieri, Miretti, Soulè. All.: Massimiliano Allegri

LAZIO (4-3-3): Provedel; Hysaj (69′ Gila), Casale, Romagnoli, Marusic; Milinkovic (77′ Marcos Antonio), Cataldi (58′ Vecino), Basic (58′ Luis Alberto), Romero (69′ Cancellieri), Felipe Anderson, Pedro. A disp.: Maximiano, Adamonis, Radu, Kamenovic, Bertini. All.: Maurizio Sarri

Arbitro: Davide Massa (sez. Imperia)

Assistenti: Bindoni – Tegoni

IV ufficiale: Cosso. V.A.R.: Mazzoleni. A.V.A.R.: Paganessi

NOTE. Ammoniti: 25′ Gatti (J), 27′ Bremer (J), 28 Milinkovic (L). Recupero: 1′ pt, 4′ st

 

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