di Giorgio BICOCCHI (foto © Antonio FRAIOLI)

Ricordate Lazio-Verona del febbraio 2020? Venivamo da una serie infinite di vittorie e il Verona di Juric ci impose lo 0 a 0. Ecco, siamo usciti dallo stadio con le stesse sensazioni di allora: Lazio tenace e determinata, con una difesa di ferro e con grandi possibilità di essere protagonista fino al 4 giugno.




Primo tempo

– Che stadio, ragazzi! Da Anni Settanta con tante bandiere!

– Delofeu peperino ma dietro teniamo;

– Zaccagni maltrattato da chiunque passi accanto a lui. Un classico, ormai;

– L’Udinese scheggia la traversa e dimostra che, appena ci apriamo, saprebbe farci male;

– Minuti da Lazio: Felipe si mangia un gol, poi Silvestri e’ super sul Sergente;

– L’utilità di Vecino: e’ come se sapesse sempre dove andrà a finire la palla…;

– Ciro si stira e sull’Olimpico cala un silenzio surreale;

– Provedel saracinesca!

Secondo tempo

– Qualcuno ipotizza: saranno stanchi e arretreranno! Invece nulla di tutto questo. Arginiamo i bianconeri e ripartiamo. Il problema è che non c’è Ciro!

– Entra il Mago e, dalla parte sinistra, con lui, lo scatenato Zaccagni e, a volte, anche Marusic diamo l’idea di sfondare;

– Ritmi ancora alti: non ci si annoia. Bob Lovati avrebbe detto: “e’ mancato solo il gol!”

– Cambi a ripetizione. Chi si aspettava una Lazio in apnea nella terza gara in 6 giorni deve ricredersi ;

– Delofeu timbra una traversa maligna dopo piccola omissione di Lazzari. E’ un brivido perché mai avremmo meritato di perdere;

– Pedrito sgomma ma Cancellieri, li’ davanti, non è Ciro;

– Tre minuti di recupero per un pari che promuove entrambe le squadre;

– Si sfolla e un vecchio Laziale, sulla scale, esclama: “Dove andremo domenica? A Bergamo? Peggio per loro!” Vedi come cambia il Laziale brontolone quando non prende gol da un mese e mezzo…






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