di Stefano BELLI

Spezia e Lazio danno vita alla partita più folle della Serie A 2021-22. I biancazzurri fanno di tutto per perderla con una prestazione a dir poco inqualificabile – soprattutto in difesa. Ma gli spezzini fanno ancora peggio, gli uomini di Thiago Motta passano tre volte in vantaggio ma vengono sempre rimontati e alla fine incassano il colpo del KO allo scoccare del novantesimo.




STRAKOSHA 5 – Sulla punizione di Hristov si fa prendere dal panico e invece di uscire dai pali resta immobile, nella terra di nessuno, lasciandosi infilzare da Amian. Successivamente si fa scavalcare dal pallonetto di Agudelo, Verde gli buca i guantoni e solamente la segnalazione di fuorigioco lo salva da un’altra figuraccia imbarazzante. Nella ripresa viene punito dal colpo di testa vincente del numero 15 di Thiago Motta. La sua più grande impresa è quella di far rimpiangere Reina.

LAZZARI 5 – Cross fuori misura e completamente privi di senso, corre a vuoto e si stanca troppo presto.

PATRIC 4,5 – Ogni suo disimpegno è un infarto assicurato ai tifosi biancazzurri, assieme a Cataldi confeziona l’assist per il 2 a 1 di Agudelo e combina più danni della grandine. (dall’86’ LUIZ FELIPE 5,5 – In pochi minuti riesce a regalare allo Spezia rimesse laterali, calci d’angolo e ricchi cotillon)

ACERBI 6 – Si può essere decisivi e regalare i tre punti alla propria squadra nonostante una prestazione da incubo, con errori in sequenza e incertezze da mani nei capelli? Per larghi tratti è il dodicesimo uomo dello Spezia ma nel finale si spinge in avanti e trova un insperato gol-vittoria a pochi minuti dal triplice fischio. Impossibile dargli un voto secco.

MARUSIC 5,5 – Molto al di sotto delle aspettative (che pure non sono così elevate) anche il montenegrino, ma con una retroguardia simile giocherebbe da schifo pure Beckenbauer.

MILINKOVIC-SAVIC 7 – Chiama in causa Provedel e propizia il rigore del momentaneo 1-1. Nella ripresa vince il duello fisico con Reca e firma il tre pari andando in doppia cifra. Sempre presente nelle azioni vincenti. Senza di lui il livello sarebbe (ancora) molto (più) basso.

CATALDI 4,5 – Se lui è l’alternativa a Leiva tanto vale presentarsi in campo direttamente in dieci. Cringe all’ennesima potenza. (dal 90’+3′ LUCAS LEIVA s.v.)

BASIC 5 – Provedel gli nega il gol del pareggio, per il resto troppo morbido in fase offensiva, l’uomo sbagliato nella partita sbagliata. (dal 59′ LUIS ALBERTO 6 – Con lui la squadra cambia volto e mette sotto lo Spezia, domandolo nella ripresa. Come è venuto in mente a Sarri di non schierarlo dal primo minuto?)

FELIPE ANDERSON 5,5 – Il brasiliano è troppo innamorato del pallone e al 18′ perde l’attimo per concludere a rete. Poco genio e molta sregolatezza. (dal 90’+3′ LUKA ROMERO s.v.)

IMMOBILE 6,5 – A inizio gara si divora il gol dell’1 a 1 con un diagonale che non sta né in cielo né in terra. Si fa ingabbiare dai difensori spezzini e Provedel gli dice sempre di no. Pareggia dal dischetto e raggiunge per la 48^ volta Silvio Piola. Nel recupero potrebbe chiuderla ma sciupa un contropiede colossale tenendo in vita lo Spezia fino all’ultimo.

ZACCAGNI 6,5 – Primo tempo da 4: perde tutti i duelli con Amian che arriva sempre prima di lui, perde troppo facilmente la pazienza e rimedia un giallo evitabile spintonando Manaj senza alcun motivo. Secondo tempo da 8: attacca a testa bassa come se non ci fosse un domani e “provoca” l’autogol di Provedel che aveva deviato sul palo il suo destro a giro, poi ne colpisce un altro. E’ sembrato di rivedere lo Zaccagni del Verona.

ALL. SARRI 5,5 – Incomprensibile la scelta di tenere in panchina Luis Alberto in una partita in cui la Lazio aveva il dovere di macinare gioco e creare. Con lo spagnolo in campo dal primo minuto la pratica sarebbe stata archiviata ancor prima dell’intervallo. Resta la reazione, nonostante la fatica e gli errori, importantissima.






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