di Fabio BELLI

La personalità, insomma è questo che conta giusto? La personalità è questo che permette a un rapporto di durare negli anni… Come l’eroina, voglio dire, l’eroina si che ha una grande personalità.” Il monologo di Sick Boy in Trainspotting che rimbalza tra Sean Connery e Honor Blackman, aka Pussy Galore, è sicuramente una fotografica utile a capire cosa sia una dipendenza: è la personalità che ti frega e questa Lazio di Sarri ti acchiappa come una dipendenza: la vuoi mollare, in certi momenti pensi che ti stia rovinando la vita ma poi ti fa arrivare una botta calda e indimenticabile: la partita di La Spezia è stata questa, una discesa verso il fondo costante, testarda e una risalita istantanea grazie all’uomo più contestato. Devastante, trasgressivo, da Lazio.




FORMAZIONI UFFICIALI – Sarri cambia le carte in tavola con Basic e Cataldi che a centrocampo rilevano Lucas Leiva e Luis Alberto, per il resto confermato Patric al centro della difesa. Per lo Spezia Agudelo e Manaj guidano l’attacco di una squadra disegnata come sempre da Thiago Motta in maniera spregiudicata.

AUTOCONTROLLO E AUTOLESIONISMO – Sin dai primi minuti accade tutto e il contrario di tutto. La Lazio prova subito a controllare il match ma si fa male da sola con estrema facilità. Strakosha non esce su un pallone che si impenna in aria e per Amian è un gioco da ragazzi insaccare da due passi. Provedel inizia subito a fare gli straordinari con due super parate su Immobile e Milinkovic-Savic, ma su un netto fallo di mano di Nikolau arriva un calcio di rigore che Immobile trasforma di potenza, facendo 150 in Serie A con la maglia della Lazio. 2′ dopo ancora un disastro difensivo, Cataldi cincischia e Patric si fa soffiare il pallone da Agudelo che si invola a rete e fa 2-1. Viene ammonito Zaccagni, il primo tempo si chiude con rabbia.

PROPRIO LUI, IL PREDESTINATO! – Niente cambi nella ripresa, la Lazio prova a ripartire con più calma e al 9′ della ripresa pareggia i conti: bella iniziativa di Zaccagni che rientra e coglie un clamoroso palo, ma il pallone finisce sulla schiena di Provedel ed è 2-2. 2′ e ancora Spezia in vantaggio: Hristov stacca di testa imperioso e segna su cross da calcio d’angolo, si va sul 3-2. Ma la partita è da impazzire: al 23′ Milinkovic-Savic fa un sol boccone di Reca a scarica il 3-3 alle spalle di Provedel, quindi Zaccagni prende il palo bis ma stavolta non c’è un rimpallo fortunato. Il 90′ però dopo tanti bocconi amari sorride alla Lazio: Provedel dice ancora di no a Immobile, il pallone si impenna sulla ribattuta di Luis Alberto, entrato a metà ripresa in luogo di Basic, e proprio lui, Acerbi, trova la girata vincente: un’altra storia da Lazio, una notte folle che può riaccendere le stelle d’Europa.

IL TABELLINO

SERIE A

SPEZIA-LAZIO 3-4

Marcatori: 9′ Amian (S), 33′ rig. Immobile (L), 35′ Agudelo (S), 54′ aut. Provedel (L), 56′ Hristov (S), 68′ Milinkovic (L), 90′ Acerbi (L)

SPEZIA (4-2-3-1): Provedel; Amian, Hristov, Nikolaou, Reca; Maggiore (81′ Bastoni), Kiwior; Verde (78′ Antiste), Agudelo (81′ Kovalenko), Gyasi; Manaj (89′ Salcedo). A disp.: Zoet, Ferrer, Bourabia, Sher, Nguiamba, Zovko, Strelec, Bertola. All.: Thiago Motta

LAZIO (4-3-3): Strakosha; Lazzari, Patric (86′ Luiz Felipe), Acerbi, Marusic; Milinkovic, Cataldi (90’+3′ Leiva), Basic (59′ Luis Alberto); Felipe Anderson (90’+3′ Romero), Immobile, Zaccagni. A disp.: Reina, Adamonis, Radu, Kamenovic, Akpa Akpro, Cabral. All.: Maurizio Sarri

Arbitro: Luca Pairetto (sez. Nichelino)

Assistenti: Perrotti – Affatato

IV uomo: Gariglio. V.A.R.: Nasca. A.V.A.R.: Valeriani

NOTE: Ammoniti: 37′ Zaccagni (L), 63′ Manaj (S), 64′ Amian (S), 90’+2′ Kovalenko (S). Recupero: 0′ pt, 4′ st






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