Nell’atteso Consiglio federale in programma oggi è passata la modifica voluta dalla Figc per ottenere le licenze nazionali vincolandole al famoso indice di liquidità: è stato fissato dunque a 0,5 per la A con due correttivi che riguardano il patrimonio e al parametro ricavi/costo del lavoro allargato e a 0,7 per Lega B e Lega Pro. La Lega Serie A come preventivabile ha votato contro, dopo aver proposto lo 0,4 con dei correttivi, la Lega B si è astenuta.




L’indice di liquidità è un valore che mette a rapporto attività e passività correnti e che consente di verificare la capacità di un club di far fronte agli impegni finanziari per la durata di 12 mesi. Finora quando non si raggiungeva la soglia stabilita (durante la pandemia era scesa a 0,6) non si poteva operare sul mercato. Adesso invece sarà fondamentale essere in regola per potersi iscrivere al campionato.

Passa anche il professionismo femminile, che diventerà attivo dal primo luglio. Per quanto riguarda l’ipotesi portata avanti dal senatore Nannicini, che prevede il mantenimento dei vantaggi fiscali del decreto crescita solo per gli ingaggi superiori a due milioni, il presidente Gravina ha detto: “Io ho una posizione più estremista, sono per la soppressione totale del decreto stesso”, ovviamente nel calcio.

(fonte: gazzetta.it)






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