di Stefano BELLI

A una settimana dalla bruciante sconfitta interna contro il Napoli arrivata negli ultimi secondi, la Lazio si riscatta espugnando l’Unipol Domus dove il Cagliari capitola con il risultato di 0-3. La squadra di Mazzarri, che non perdeva da metà gennaio, deve arrendersi di fronte alla formazione di Sarri, sempre più plasmata a immagine e somiglianza del suo creatore ma che continua ad avere bisogno di tantissime palle gol per buttarne dentro una. I biancazzurri restano agganciati al treno buono per l’Europa che conta, ma se la Juventus dovesse battere lo Spezia la zona Champions tornerebbe subito a -7.

TORNA ACERBI – La grande novità è il ritorno dal primo minuto di Acerbi che torna a guidare la difesa della Lazio, coadiuvato da Luiz Felipe e Radu, serata di riposo per Hysaj e Patric; a Luis Alberto le chiavi del centrocampo mentre a supportare la punta Immobile ci sono Felipe Anderson e Zaccagni, preferito a Pedro. Il Cagliari di Mazzarri si affida a Joao Pedro e Gaston Pereiro, soltanto panchina per l’ex Keita Baldé che non entrerà nemmeno in corso d’opera e assisterà impotente dalla panchina al tracollo dei casteddu.

IMMOBILE E LUIS ALBERTO LA INDIRIZZANO – Sin dal fischio d’inizio del signor Maresca i biancazzurri macinano gioco e si rendono pericolosi per la prima volta al 7′ con Immobile che fa fuori Goldaniga e calcia in porta scuotendo soltanto l’esterno della rete. Successivamente l’attaccante nato e cresciuto a Torre Annunziata apre per Felipe Anderson che tira uno straccio bagnato. I casteddu si distendono con Bellanova che punta il difensore sbagliato, perché Radu non solo lo mura ma gli nega pure il calcio d’angolo. Sul capovolgimento di fronte il tiro di Luis Alberto si infrange sul braccio di Altare che aumenta il volume del corpo, in un primo momento il direttore di gara lascia correre ma il VAR lo richiama all’ordine, e dopo la review indica il dischetto. Immobile, che poco prima aveva sbagliato un’altra palla gol non approfittando dell’errore di Grassi, stavolta non perdona dal dischetto e raggiunge Silvio Piola a quota 143 gol realizzati con la maglia della Lazio (in campionato). Sull’1 a 0 gli uomini di Sarri si concedono qualche preziosismo di troppo e mancano più volte l’appuntamento con il raddoppio, che arriva comunque al 42′ quando Luis Alberto apre e chiude un contropiede perfetto alimentato anche dalla corsa di Felipe Anderson che non si fa ingolosire e confeziona un assist al bacio per lo spagnolo che esulta sotto i tifosi cagliaritani e viene letteralmente bersagliato di insulti.

PIPE, CHE DEJA VU – Nel secondo tempo si presenta in campo un Cagliari completamente diverso da quello ammirato nella prima frazione di gioco, Marin impegna subito Strakosha col sinistro. Il pressing dei casteddu induce i biancazzurri all’errore ma da un’incertezza di Deiola nasce quello che poteva essere il contropiede del definitivo KO, Immobile non riesce a chiuderla davanti a Cragno. Mazzarri tenta il tutto per tutto e getta nella mischia Carboni e Pavoletti, nel momento di massima spinta dei padroni di casa è fondamentale il pallone recuperato a centrocampo da Milinkovic-Savic che innesca Felipe Anderson, il numero 7 brasiliano ubriaca i difensori avversari con una serie di finte e segna un gol quasi in fotocopia di quello realizzato il 26 ottobre 2016 all’Olimpico proprio contro la compagine sarda. La Lazio non riesce comunque ad addormentare la partita: Dalbert, Baselli e Pavoletti non accorciano le distanze per questione di centimetri, mentre Immobile spreca un’altra ripartenza con Cragno posizionato lontanissimo dai pali, peccato che il numero 17 non se ne accorga e invece di buttare giù la porta si addormenta consentendo agli avversari di riposizionarsi. A ridosso del novantesimo Marusic commette una grossa ingenuità toccando il pallone col braccio quand’era già ammonito, secondo giallo inevitabile e la prima squadra della Capitale chiude in inferiorità numerica, con il montenegrino che in questa maniera non “scarica” nemmeno la diffida visto che la squalifica è provocata dall’espulsione. Nel recupero Immobile, colpito allo sterno da Lovato, rimane a terra dolorante per qualche minuto, attimi di apprensione per il bomber che poi si rialza anche se a fatica. Ma dovrebbe essere solo una botta, il popolo laziale (e di riflesso quello azzurro) tira un sospiro di sollievo e può andare a dormire tranquillo.

IL TABELLINO

CAGLIARI-LAZIO 0-3 (0-2)

MARCATORI: 19′ rig. Immobile (L), 42′ Luis Alberto (L), 62′ Felipe Anderson (L)

CAGLIARI (3-5-2): Cragno; Goldaniga (77′ Ceppitelli), Lovato, Altare (57′ Carboni); Bellanova, Deiola (57′ Pavoletti), Grassi, Marin, Dalbert (77′ Zappa); Gaston Pereiro (67′ Baselli), Joao Pedro. All. Walter Mazzarri.

LAZIO (4-3-3): Strakosha; Marusic, Luiz Felipe, Acerbi, Radu; Milinkovic-Savic, Leiva, Luis Alberto (88′ Basic); Felipe Anderson (84′ Luka Romero), Immobile, Zaccagni (68′ Pedro). All. Maurizio Sarri.

ARBITRO: Fabio Maresca (sez. di Napoli).

AMMONITI: 18′ Altare (C), 71′ Marusic (L), 75′ Marin (C), 90’+2′ Lovato (C).

ESPULSO: 89′ Marusic (L) per somma di ammonizioni.

RECUPERO: 2′ pt, 4′ st.

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