di Claudio Chiarini 

La Lazio è fuori dalla Coppa Italia. Errori di marcato a parte, stavolta, individuare il principale responsabile della brutta sconfitta con il Milan è molto semplice: Maurizio Sarri.

Non si capisce infatti perché, di fronte ad un Milan che ha confermato gli 11 undicesimi della formazione che ha vinto il derby meneghino, mettendo in campo la miglior formazione possibile, il tecnico biancazzurro abbia voluto ricorrere al turnover lasciando in panchina tre degli elementi più in forma del momento, tre dei protagonisti della vittoria a Firenze come Strakosha, Lazzari e Luis Alberto, per inserire elementi palesemente fuori condizione come Reina, Hysaj, e Basic.

Questi ultimi tre giocatori, infatti, sono i diretti responsabili degli errori che hanno regalato i primi tre gol al Milan. Se aggiungiamo che anche Luiz Felipe e Marusic erano palesemente sotto tono e che Patric è sempre a rischio errore, la frittata è fatta.

Inoltre questa formazione, senza la luce di Luis Alberto, si è dimostrata letteralmente incapace di attaccare e rendersi pericolosa: 3-0 dopo 45 minuti e secondo tempo inutile, come inutili si sono rivelati gli ingressi tardivi di Pedro, Luis Alberto, Leiva e Lazzari. Un ravvedimento che conferma solo gli errori iniziali.

Dopo l’illusione di Firenze è arrivato il brusco ritorno alla realtà: la rosa della Lazio, come già era ampiamente noto, è palesemente insufficiente per giocare una partita ogni tre giorni. Se poi in una sfida secca e fondamentale, una delle gare più importanti della stagione contro una delle squadre più in forma del momento, si sacrificano i titolari sull’altare del turnover, allora il suicidio è completo.

Tegola finale: l’infortunio di Immobile, spremuto come un limone. L’incubo che nessun laziale avrebbe mai voluto vivere. Forse sarebbe stato il caso, sul 3-0 e a qualificazione ormai sfumata, di preservare l’unico centravanti a disposizione togliendolo dalla mischia.

Un Sarri totalmente in confusione che mai ci saremmo aspettati di vedere.

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