di Alessandro DE CAROLIS
Ecco le pagelle di Lazio-Empoli, match valido per il 20° turno di Serie A. Sugli scudi c’è un solo nome: Milinkovic-Savic. Seguono tutti gli altri con una prova da leoni mai indomiti. Tre soli bocciati: Strakosha, Hysaj e Luiz Felipe.
Strakosha 4: male, malissimo con quell’uscita a vuoto su Di Francesco. Scelta avventata e soprattutto goffa. Dopo questo episodio rischia di entrare in un tunnel senza uscita. Esce a farfalle sui palloni alti, e prende il 3 gol sul suo palo. Altro giocatore troppo distretto dalle voci di mercato.
Hysaj 4: raccomandato. Lazzari per molto meno è stato fuori e messo sul mercato. Il terzino albanese continua puntualmente a fare errori grossolani e decisivi. Suo il retropassaggio corto e impreciso, un assist per Di Francesco che ringrazia (dal 89’ Lazzari sv).
Luiz Felipe 4: non è in giornata. In completa balia, le sbaglia praticamente tutte nei primi 15’. Acerbi lo salva in un paio di occasioni. Giocatore distratto dalle voci di mercato e da questo rinnovo contrattuale che non arriva. Al 30’ sfiora il gol del pareggio sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Si fa uccellare come un dilettante sul gol di Di Francesco, un tunnel davvero umiliante.
Acerbi 6.5: da vero leone scende in campo stringendo i denti. Dura soltanto 25’ la sua autonomia, poi è costretto a chiamare il cambio. Metà tempo quasi perfetto, con un intervento miracoloso a tenere in piedi la partita.
Marusic 6: dalle sue parti l’Empoli nemmeno ci prova a passare. Ormai pure i muri sanno che il punto debole è Hysaj. Lui si limita a fare il suo, cercando di dare una mano in fase offensiva. Prende un giallo nella ripresa per fermare una pericolosa ripartenza.
Cataldi 6: parte bene, ha un blackout durante quei minuti di follia generale, ma chiude poi il primo tempo in crescendo. Sufficiente nella ripresa (dal 59’st Leiva 6)
Milinkovic 8: partita in entusiasmante crescendo. Suo l’assist per il gol di Immobile nel primo tempo. Una pennellata delle sue, degne dei grandi artisti come Giotto e Michelangelo. Nel secondo tempo emerge in tutto il suo splendore e sigla una doppietta da urlo.
Luis Alberto 6.5: prova convincente. Molto meglio nel primo tempo, nella ripresa paga i pochi allenamenti fatti durante la sosta e cala d’intensità. Prova da fuori area in almeno tre occasioni ma in maniera imprecisa. Prende un giallo assurdo per delle accese proteste in occasione del mancato rigore su Zaccagni.
Pedro 6.5: tanta corsa, qualità e sostanza. Uno, massimo due tocchi, e poi gioca la palla. Velocizza la manovra offensiva con un’intelligenza tattica degna dei grandi campioni. A inizio ripresa si mangia il gol del pareggio, una cosa non da lui ma dopotutto dimostra di essere umano anche lui (dal 59’ Zaccagni 7: gli basta una giocata. Un cross pennellato e perfetto per la zuccata di Milinkovic per il 3-3 finale. Sarebbero state due se l’arbitro e il VAR avessero visto il rigore netto e solare su di lui).
Immobile 7: 12° centro in campionato, con un colpo da vero numero 9. Una spizzata di testa sul secondo palo degna di un vero centravanti di razza. Non ci sono più parole per descriverlo. Praticamente fa reparto da solo. Sempre presente e decisivo nelle azioni offensive biancazzurre, elemento imprescindibile. Sbaglia il gol del pareggio al 87’ con un bruttissimo calcio di rigore. Non si può però gettargli addosso la croce o criticarlo. Deve una cena, come minimo, a Milinkovic.
Felipe Anderson 7: finalmente sprazzi del vero Felipe. Un primo tempo ad alti livelli. Colpisce una traversa clamorosa con una precedente finta al tiro. La difesa toscana non riesce proprio a fermarlo, con Parisi chiamato agli straordinari tanto da infortunarsi nel finale di primo tempo. Marchizza, il sostituto, lo abbatte dopo pochi minuti prendendo un giallo. Pericoloso ed esplosivo anche nella ripresa. Sarri si aspetta molto da lui.
Sarri 6: il suo rapporto con Hysaj sembra il classico esempio dove un “papà” favorisce il “figlio” sul posto di lavoro a discapito di dipendenti più qualificati. Inspiegabile come abbia bocciato Lazzari. I tanti anni passati insieme al terzino albanese tra Empoli e Napoli non compensano di certo la differenza tecnica e tattica dei due. Per il resto il tecnico toscano può essere soddisfatto dei 90’: per il coraggio, per la voglia di non arrendersi mai e per il gioco dimostrato. Peccato per i tre gol regalati.
Arbitro 4: serve con urgenza una visita oculistica per Antonio Giua della sezione di Olbia. Non vede tre calci d’angolo per la Lazio, di cui uno clamoroso col pallone parato da Vicario, uscito di un metro e rimesso in campo dal portiere. Una svista inconcepibile, persino dalla tribuna a occhio nudo si è visto il pallone nettamente fuori. Assurdo il rigore non dato su Zaccagni, toccato con una puntata sull’esterno del piede, in corsa e in piena area di rigore. Annulla il gol di Patric per un tocco di mano inesistente, la palla tocca prima il petto. Bocciata anche la VAR. Concede un rigore a Immobile quasi di compensazione, come se sapesse di averne combinate davvero tante.