“Negli ultimi tempi, da più parti, si ventila una possibile soluzione per gli “scudetti contesi” che punteggiano gli anni pionieristici del nostro calcio”, ci dice Beccaria, “Il Torino è “attore”, uso volutamente questo termine più sfumato rispetto ad un più forte “vittima”, di uno di questi casi irrisolti: lo scudetto revocato del 1926/27.
Senza voler entrare nel merito della vicenda, che a quasi un secolo di distanza sarebbe pretestuoso oltre che irrispettoso, visto che i protagonisti dei fatti non sono più in vita, ed ancor di più per gli altri titoli delle cui controversie conosco poco, mi limito a constatare come la proposta di un ex aequo che accontenti entrambi i contendenti, o alla peggio non li scontenti, sarebbe il modo migliore di chiudere alcune pagine tuttora incomplete e per certi versi scomode, del calcio italiano. Questa iniziativa, come storico ma soprattutto come sportivo, ovvero una persona che attraverso la pratica agonistica ricerca il rispetto dell’avversario e la fratellanza tra i popoli, riscuote tutto il mio consenso ed il mio appoggio. Mi auguro che quanto prima si possa scrivere la parola fine su queste vicende e stringerci tutti insieme la mano, come è doveroso tra gentiluomini che hanno vigorosamente cercato la vittoria, ma sanno accettare il verdetto della giustizia”.
(Fonte: Glieroidelcalcio.com)