di Alessandro DE CAROLIS

Ecco le pagelle di Lazio-Juventus, match valido per il 13° turno di Serie A. Serata pessima per il reparto offensivo, Cataldi ingenuo, Reina esce a farfalle e condanna la Lazio.

REINA 4: spezza le flebili speranze del pareggio uscendo a farfalle prima di causare il fallo su Chiesa. Serve come il pane un portiere vero e affidabile, che prima sappia fare parate salvamatch e poi riesca anche a giocare con i piedi.

LAZZARI 6: bene nel primo tempo, cala nella ripresa. Cosa prevedibile visto il recupero lampo dall’infortunio, la condizione fisica non poteva essere di certo ottimale.

LUIZ FELIPE 6: il risultato suggerirebbe una pessima prova della retroguardia, ma non è così. I due rigori causati – non da lui – condannano la Lazio, con una Juventus catenacciara e poco lucida in attacco.

ACERBI 6: stesso discorso di Luiz Felipe. Non si può bocciare una difesa quando gli avversari sono così sterili in avanti e il risultato della partita viene decisa solo da episodi individuali l.

HYSAJ 5.5: soffre un pò di più col passaggio della Juventus al 4-3-3. Gioca a sinistra ma rispetto alle precedenti partite sembra più sicuro, soffre ma lotta e riparte in avanti.

CATALDI 5: causa un rigore molto ingenuo. Mai si entra in area così in scivolata con l’avversario spalle alla porta. Un episodio che condiziona la partita di tutta la squadra. Un rigore che vanifica l’iniziale dominio tattico dei biancazzurri (dal 84′ Basic sv).

MILINKOVIC 6: si batte come un leone fino alla fine. Non è un caso infatti che l’unica palla gol concreta della Lazio arrivi da una sua sponda di testa.

LUIS ALBERTO 5: dopo le ultime prove convincenti compie un passo indietro. Molto impreciso nei passaggi e poco lucido nelle scelte. La fotografia della sua partita è il doppio cross completamente sbagliato al 92′.

ZACCAGNI 5: serve ritrovare la migliore condizione fisica. Lontano parente del giocatore brillante ammirato con la maglia del Verona. Benino nel primo tempo, crolla nella ripresa finendo del tutto la poca benzina di autonomia (dal 65′ Muriqi 4,5: impalpabile ed esteaneo al gioco, come di consueto, manca clamorosamente la palla dell’uno a uno in maniera goffa, a un metro dalla linea di porta).

PEDRO 5: gioca da “falso nove” e si vede che è una forzatura. Un azzardo pagato a caro prezzo contro due giganti come Bonucci e De Light. Pur dandosi da fare, non trova mai il modo per concludere in porta, e infatti è costretto a tornare indietro a prendere palla.

FELIPE ANDERSON 5: non pervenuto, il più deludente lì davanti. La peggiore partita di quest’anno dopo un avvio di stagione “on fire”. Nel secondo tempo esce per un problema al polpaccio. Le ha giocate tutte, non c’è un ricambio e si vede che comincia a mancare la benzina (dal 75′ Raul Moro sv).

SARRI 5: ci sono colpe del tecnico toscano, ed altre non sue. Perdere con la Juventus ci sta, ma non con una sola palla-gol in 90′. La Lazio di oggi ha confermato che senza Immobile la sconfitta non viene nemmeno quotata alla SNAI. La coperta corta in panchina costa molto caro. Dal Comandante è lecito attendersi qualche “ordine” alternativo.

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