Passano le ore e cresce l’attesa per Italia-Svizzera, con gli Azzurri che a Coverciano proseguono la preparazione in vista di un match determinante per il primo posto del girone che vale l’accesso diretto alla Coppa del Mondo. In Qatar ci vuole andare anche Ciro Immobile, che nel 2018 non ha potuto fare le valigie per la Russia e quattro anni prima prese parte alla sfortunata spedizione in Brasile, senza però riuscire ad andare a segno:
“Partecipare al Mondiale – dichiara in conferenza stampa – sarebbe il gran finale. La qualificazione è una cosa a cui teniamo tutti tantissimo, stiamo lavorando per raggiungerla il prima possibile”. E a chi gli chiede se sarà lui il centravanti dell’Italia in Qatar risponde: “Voglio esserlo, come no. Questo è un sogno e un obiettivo, i sogni e gli obiettivi vanno perseguiti. Ho sempre fatto così: sognavo di diventare calciatore e di fare l’attaccante, poi la Scarpa d’Oro e l’Europeo. Mia mamma mi dice sempre che sono testardo e voglio sempre vincere, può essere sfavorevole per mia moglie, ma favorevole per me”.
Prima però bisogna battere la Svizzera, anche per evitare lo spettro di quei play off che quattro anni fa ci furono fatali: “Dopo la delusione del 2017 non può essercene un’altra, non voglio passare dai play off perché ho bruttissimi ricordi. Venerdì ci aspetta una gara difficile, loro pressano molto e l’abbiamo visto nel match d’andata. Bisogna migliorare nella finalizzazione rispetto alla partita di Basilea, ma per quanto riguarda il gioco la squadra ha fatto una buona gara”.
Non ha perso il feeling con il gol Immobile, che è in testa alla classifica dei marcatori della Serie A con 10 reti e ha timbrato regolarmente il cartellino anche nell’ultima giornata di campionato. Eppure in Nazionale è a secco da quasi cinque mesi, dal gol realizzato proprio alla Svizzera lo scorso 16 giugno nel secondo incontro del girone di EURO 2020: “Le critiche quando indossi questa maglia fanno parte del gioco, ma non nego che mi facciano un po’ soffrire. So che i numeri che ho con la Lazio non sono gli stessi che ho qui, ma non si possono paragonare. Con la Nazionale giochiamo 7-8 gare l’anno e magari arrivi in una condizione non ottimale. Vorrei fare gli stessi gol in azzurro, ma non tutto ciò che desideriamo riesce. Mi dispiace a volte non avere lo stesso trattamento degli altri, sembrava io non facessi parte dei 26 dell’Europeo e questa è una cattiveria. Sono soddisfatto per quanto faccio con questa maglia, le prestazioni sono buone, ma so che devo fare qualche gol in più”.
Tra i suoi detrattori non c’è sicuramente Roberto Mancini, che anche ieri in conferenza stampa lo ha ricoperto di elogi, ricordando come da diversi anni a questa parte sia l’attaccante italiano più prolifico: “Sono contento di essere tornato e ringrazio il Ct per le bellissime parole, mi hanno fatto piacere. Ho bisogno di essere coccolato e credo che per la maggior parte dei giocatori sia così. Qui cercano sempre di farlo e questo mi rende felice, mi dà quella carica in più per dimostrare anche con questa maglia il mio valore. A settembre il mister mi è venuto vicino ricordandomi che sono campione d’Europa e che non devo dimostrare nulla”. Con un altro tecnico, Maurizio Sarri, sta conoscendo un tipo di calcio che può aiutarlo ad esprimersi meglio anche in Nazionale: “Non gioco più con uno vicino e questo mi cambia, è così anche in Nazionale. Il mister mi dice che potrei segnare anche di più perché a volte attacco l’area sempre allo stesso modo”. Venerdì Ciro vuole essere protagonista nel suo stadio: “Giocare all’Olimpico è una cosa meravigliosa, anche perché sono capitano della Lazio e ci torno con la Nazionale. Il gol che sogno di fare è il prossimo, poi quello dopo ancora e così via…”.
(fonte: figc.it)