di Stefano BELLI
La Lazio impiega un tempo a segnare al Cagliari ma nella ripresa le bastano pochi secondi per farsi riagguantare. Sull’1-1 i biancazzurri si deprimono e i casteddu completano l’opera. Se Cataldi non avesse pescato il coniglio dal cilindro, così, de botto, senza senso, staremmo commentando la terza sconfitta in una settimana. Il Sarrismo può attendere, così non si va lontano.
REINA 5,5 – A inizio ripresa si fa anticipare da Joao Pedro che lo fulmina con un poderoso colpo di testa, successivamente respinge il tentativo da fuori di Lykogiannis. Non riesce poi a sventare il gol dell’ex segnato da Keita Baldé.
LAZZARI 5,5 – In fase difensiva non copre benissimo la fascia destra concedendo qualche spazio di troppo alle ali di Mazzarri, tuttavia nega – nel primo tempo – il gol dell’ex a Keita Baldé salvando sulla linea con Reina ormai fuori causa. Corre tantissimo ma questo non lo scopriamo oggi, se solo qualche cross arrivasse a destinazione… (dal 74′ MARUSIC 6 – C’è bisogno anche della sua spinta per evitare il terzo KO di fila)
LUIZ FELIPE 5 – Quando il secondo tempo comincia lui con la testa è ancora negli spogliatoi e così Marin e Joao Pedro hanno campo libero. Il vero problema è che non rientra più in partita e per gli attaccanti del Cagliari comincia la festa…
ACERBI 5 – Stesso discorso di Luiz Felipe, quando le ostilità riprendono non riattacca immediatamente la spina e così il Cagliari può pareggiare indisturbato. Non può fare reparto da solo, anche Bonucci e Chiellini se giocassero da soli andrebbero in tilt.
HYSAJ 5 – Come al solito supporta Felipe Anderson quando la squadra attacca, si fa rubare un pallone sanguinoso da Nandez e in generale si concede una serie di errori che gli pregiudica la sufficienza.
MILINKOVIC-SAVIC 6 – Abile a procurarsi qualche calcio piazzato – in un contrasto si infortuna alla spalla – ma siamo ancora lontani dal Milinkovic-Savic che faceva la differenza nelle partite davvero importanti. Se non altro è il primo a scaldare i guantoni di Cragno e soprattutto confeziona il cross perfetto per il gol del vantaggio momentaneo.
LEIVA 5 – Troppo lento e compassato, gli anni migliori sono decisamente alle spalle. Nell’ultima sessione di mercato più che un suo vice sarebbe stato opportuno cercare il suo erede. (dal 65′ CATALDI 6,5 – Salva la domenica della Lazio con un jolly che non si pesca tutti i giorni)
LUIS ALBERTO 6 – Qualche guizzo fine a se stesso, insufficiente a regalare i tre punti a una squadra che è l’ombra di se stessa. (dall’88’ AKPA AKPRO s.v. – Per lui sette minuti compreso il recupero, un lasso di tempo solitamente più che sufficiente a farsi ammonire. Stavolta non ce la fa a prendere il cartellino)
FELIPE ANDERSON 5,5 – Nelle fasi iniziali quasi tutte le azioni d’attacco passano dai suoi piedi ma i casteddu lo relegano sulle corsie esterne. Non ha benzina a sufficienza per novanta minuti e crolla nella ripresa dove non combina nulla di buono. (dall’88’ RAUL MORO s.v.)
IMMOBILE 6 – I difensori del Cagliari non lo mollano nemmeno per una frazione di secondo, ma a ridosso dell’intervallo scaraventa in rete il traversone di Milinkovic-Savic, sbloccandosi dopo le critiche ricevute in Nazionale e nelle ultime uscite. Solo la traversa e un super Cragno gli negano la doppietta.
PEDRO 6 – Appena intravede uno spiraglio, anche piccolissimo, ci prova anche se in realtà non crea mai veri pericoli dalle parti di Cragno. (dal 65′ ZACCAGNI 5,5 – Troppo poco incisivo)
SARRI/MARTUSCIELLO 5 – Sarri è squalificato ed è quindi il suo vice a farne le veci, ma è fin troppo evidente che qualcosa non sta andando per il verso giusto. Una sorta di crisi di rigetto, per una squadra – che attacca male e difende peggio – troppo abituata a giocare in una certa maniera e che non recepisce proprio i nuovi schemi di un tecnico per certi versi agli antipodi rispetto a Inzaghi. E’ come vedere Il Padrino interpretato dal Bagaglino.