“La Superlega può partire anche tra cinque mesi. Siamo pronti a sederci e parlare con la Uefa. Le loro minacce di esclusioni non sono comunque legali”. Queste le parole del segretario generale della neonata competizione Anas Laghrari in un’intervista al quodiano francese Le Parisien.




Dopo Florentino Perez, presidente della Superlega che ha parlato ampiamente della nuova competizione ai microfoni del Chiringuito de Jugones, anche Laghrari prova a fare chiarezza: “Non sarà una lega chiusa, un quarto delle squadre sarà rinnovata ogni anno. Ci saranno delle retrocessioni ogni stagione, come nei campionati che non sono tornei chiusi. Vogliamo offrire il calcio migliore possibile, che faccia sognare la gente e i giovani per rinnovare un sistema prigioniero della follia del mercato e dei soldi. Le nuove generazioni si interessano meno al calcio, si concentrano sui videogiochi o altro e si avvicinano solo quando ci sono grandi partite – continua Laghrari -. Ma questo tipo di sfide capitano solo raramente. Notiamo anche una frustrazione tra i giovani giocatori che hanno voglia di giocare grandi partite contro grandi giocatori. Neymar sognava di affrontare Messi in Champions, ma era infortunato e forse non potrà mai giocarci contro”.




Passando poi all’aspetto economico, il segretario generale della Superlega sottolinea come gli introiti dei club siano legati ai risultati in Champions League. La nuova competizione, invece, si stima garantirebbe circa 300 milioni di euro per ogni club fondatore. Un bel gruzzoletto che attualmente sembra inarrivabile con la Champions League. Laghrari, poi, sottolinea che non mancherà un fondo per i club esclusi: “Sarà di 400 milioni: enorme se si pensa che l’Uefa distribuisce 130 milioni a 54 federazioni. Siamo pronti a distribuire più soldi alla Uefa, se questi soldi poi vengono investiti sui campi d’Europa. Siamo pronti a sederci ad un tavolo per dialogare”.

(fonte: sslazio.it)






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