di Fabio BELLI

Le pagelle biancazzurre della sfida di Champions League all’Allianz Arena tra la Lazio e i campioni d’Europa e del mondo del Bayern Monaco.

Reina 6.5: Era in fase calante, con un paio di ottimi interventi riprende quota contro una delle ex squadre della sua prestigiosa carriera.

Marusic 6.5: Gnabry è un brutto cliente ma da difensore adattato gioca con puntualità e precisione, non facendosi mai prendere d’infilata dal suo lato.

Acerbi 6: Paradossalmente, dopo un’ottima partita su Lewandowski, si fa scappare Choupo-Moting nel più banale dei modi. In ogni caso gioca con grinta e spirito di sacrificio.

Radu 6.5: Match di grande cattiveria agonistica, da vero “duro”, è lui a far capire al Bayern che non conviene giocare di fioretto.

Lazzari 5.5: Nel naufragio dell’andata era stato uno dei migliori, stavolta fatica senza il riferimento di Alphonso Davies da puntare. Soprattuto è deficitario al cross, poi sfortunatissimo in occasione dell’infortunio alla mano.

Parolo (dall’11’st) 7: Salva un gol con una grande chiusura di testa, ne segna uno che è un vero premio alla carriera: il suo spirito deve essere esempio per i giovani, si è tolto lo sfizio di giocare una Champions, a 36 anni, da buon protagonista con 2 gol all’attivo.

Milinkovic-Savic 6: In alcune fasi della partita deve fare un po’ tutto lui, la fascia di capitano lo responsabilizza. Non riesce a brillare ma spazza tutto il campo, dimostrando di essere, quando vuole ed è motivato, di lotta e di governo.

Escalante 6: Dopo tanto tempo ad aspettare una chance da titolare, si ritrova a fare i conti con Thomas Muller: non propriamente un picnic nel parco. Per fortuna però i ritmi non sono forsennati e se la cava con buon mestiere, senza grandi errori.

Akpa Akpro (dal 39’st) senza voto: Importante il suo recupero in vista del campionato.

Luis Alberto 5.5: Lui ci prova anche ad inventare, ma gli manca l’inserimento facile di Immobile e in difesa il Bayern ha uno strapotere fisico. Non del tutto negativo ma sicuramente un po’ anonimo.

Cataldi (dal 30’st) 6: Ingresso in campo ordinato, trova subito la giusta posizione e fa scorrere il tempo.

Fares 5.5: Alle prese con l’ennesimo infortunio a fine primo tempo, soffre l’esuberanza di Sané, il più difficile da contenere tra andata e ritorno.

Lulic (dal 1’st) 6: Meritava anche lui questa passerella, che trasforma in una prova di sostanza togliendosi anche lo sfizio di una splendida “estirada” in chiusura difensiva su Gnabry.

Correa 6: Come al solito pecca di concretezza al momento giusto, ma come all’andata è l’unico sul quale i tedeschi danno l’impressione di non essere in totale sicurezza nel controllo difensivo.

Muriqi 5.5: Sicuramente ingenuo in occasione del rigore che viene però fischiato con una leggerezza che smentisce tutti quei sostenitori del “calcio vero europeo in cui non si fischiano certi contatti”. Per il resto vaga un po’ spaesato ma riceve davvero pochi palloni giocabili, il suo merito è quello di far riposare Immobile.

Andreas Pereira (dall’11’st) 6.5: Entra con ottima personalità, sua la pennellata per l’inzuccata vincente di Parolo. Nulla di trascendentale ma conferma di avere più da offrire rispetto a ciò che si è visto finora.

L’all. Simone Inzaghi 6.5: Partita giocata con grande intelligenza e turn over per una volta fatto con la cognizione di causa dell’importantissimo impegno di Udine. Il voto alla Champions invece è 8: ha riportato la Lazio ad affrontare le notti europee che non viveva da quando c’era lui come giocatore, e contro i campioni del mondo non è andata neanche così male, pur con tutti i limiti. L’obiettivo è crescere ancora, ma per ora i complimenti sono obbligatori, l’Aquila sui cieli della Grande Europa ce l’ha riportata lui e ce l’ha fatta pure volteggiare per un bel po’.

 

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