di Alessandro DE CAROLIS
Ecco le pagelle di tutte le squadre in base alla stagione appena conclusa. Un’analisi su quanto è stato ottenuto sul campo prima e dopo il lockdown.
LAZIO 9: la squadra di Simone Inzaghi merita il voto più alto. Da un 8° posto della scorsa stagione, ha vinto la Supercoppa Italiana contro la Juventus, è tornata in Champions League, ma soprattutto è stata la vera antagonista per lo scudetto. Una cavalcata incredibile iniziata il 29 settembre e finita il 29 febbraio. Sei mesi di imbattibilità che hanno portato la Lazio a -1 dai bianconeri. Solo una pandemia mondiale poteva mischiare le carte in maniera così rocambolesca. Dal vantaggio di giocare ogni sette giorni senza coppe europee, si è passati a giocare ogni tre giorni. I tantissimi infortuni hanno compromesso la ripresa del campionato biancazzurro, ma la stagione eroica rimarrà sempre tale.
ATALANTA 8: una regina senza corona. Squadra rivelazione da tre anni a questa parte, ma senza aver vinto ancora un trofeo. La stagione appena finita è stata da record con i 98 gol siglati, un percorso Champions memorabile (da seguire nelle fasi finali), e un nuovo piazzamento alla prossima C.L. Come la Lazio, la Dea dimostra che per imporsi sulle “corazzate” basti spendere poco ma bene. Il lavoro della dirigenza Percassi è umile ed efficace quanto quella di Lotito.
INTER 7.5: il finale di campionato salva l’operato di Conte. Un secondo posto che dà un senso a una stagione deludente. In Champions la squadra è uscita malamente ai gironi, in Coppa Italia è inciampata in semifinale, e in Serie A ha avuto un cammino fatto di alti e bassi. Il solo punto di differenza dalla Juventus può essere motivo di orgoglio, ma va detto pure che la Juventus era già certa dello scudetto da diverse giornate. Il cammino in Europa League vede i nerazzurri tra i favoriti, é un’occasione da non perdere.
JUVENTUS 7: per la prima volta nella sua storia perde due finali nella stessa stagione. Lazio e Napoli portano a casa le due coppe nazionali, lasciando ai bianconeri il 9° scudetto consecutivo. Un tricolore mai così sudato e sofferto come negli ultimi anni. Molti si chiedono come sarebbe andata senza la pandemia. La Lazio era la candidata al titolo: giocava meglio, otteneva più risultati, era in una condizione psico-fisica perfetta, e non aveva impegni europei. Nella ripresa si è giocato ogni tre giorni, e la rosa più lunga e qualitativa dei bianconeri ha rovesciato la situazione. Ora Sarri è chiamato al vero banco di prova: vincere la Champions League.
SASSUOLO 7: già paragonata come la “nuova” Atalanta. La squadra di De Zerbi strappa applausi e consensi, tanto da essere accostato alla panchina del Barcellona. Gli emiliani hanno dimostrato un bel gioco d’attacco. Tanti i giocatori rivitalizzati o consacrati dall’allenatore. Caputo è da Nazionale, Berardi è tornato a risplendere, Boga la vera sorpresa. Una rosa di qualità messa su con pochi soldi ma con intelligenza. Raspadori e altri giovani, subentrati nel finale di campionato, hanno dimostrato pure un ottimo lavoro di “scouting”. Non si poteva onorare meglio la scomparsa del presidente Squinzi.
VERONA 7: Juric ha fatto un vero miracolo sportivo. Con una rosa composta per 3/4 di prestiti da altre squadre, il Verona si è salvato con diverse giornate di anticipo. Gli scaligeri hanno addirittura sognato un piazzamento in Europa League. Una bella rivincita per l’allenatore croato dopo il doppio fallimento con il Genoa. Ha meritato ampiamente la conferma per la prossima stagione.
MILAN 6.5: un campionato da due facce della stessa medaglia. Prima del lockdown i rossoneri erano addirittura a rischio per un posto in Europa League. Alla ripresa del campionato Pioli ha saputo trovare la quadratura del cerchio. Con una serie di vittorie ha meritato il rinnovo contrattuale, facendo rinascere giocatori come Calhanoglu. Il duello con la Roma per il 5° posto è stato molto combattuto, deciso soltanto alla penultima di campionato. Con i rinnovi di Ibrahimovic e Donnarumma questo Milan potrà dire la sua.
NAPOLI 6.5: la vittoria della Coppa Italia salva una stagione fallimentare. Gennaro Gattuso ha portato tranquillità in un gruppo allo sbando dopo l’esonero di Ancellotti. Il secondo ed ultimo acuto della stagione è stato il pareggio casalingo con il Barcellona. Ma il campionato non era mai andato così male negli ultimi anni. I partenopei infatti non parteciperanno alla prossima Champions League, fatto mai successo nell’era di De Laurentiis.
ROMA 6: il colpo di coda finale le consente di raggiungere la sufficienza. Una squadra mai in corsa in nessun obiettivo stagionale. Per i conti societari non essere arrivati in Champions League è un duro colpo. Ha centrato il 5° posto per andare direttamente in Europa League, con diversi aiuti arbitrali a volte imbarazzanti persino.
FIORENTINA 6: Chiesa è salito in cattedra nel finale di stagione, tanto da togliere le castagne dal fuoco al momento giusto. La Viola anche quest’anno ha sudato non poco per evitare la zona retrocessione. La rosa non merita di certo una tale posizione. Iachini ha saputo compattare il gruppo e ottenere i risultati dopo un pò di tempo. Ribery rimane l’uomo-chiave e immagine del club. il suo lungo infortunio è costato molto alla Fiorentina.
BOLOGNA 6: Sinisa Mihajlovic vince la sua battaglia più difficile contro la leucemia. Una lunga ed estenuante lotta, senza però lasciare un attimo i suoi ragazzi. Anche dall’ospedale sapeva farsi sentire. Ha avuto il merito di scoprire e valorizzare Musa Barrow. L’acquisto “low-cost” di gennaio trasformato da punta a esterno. Con 9 gol e 5 assist in pochi mesi è diventato il giocatore più appetibile per il calciomercato.
PARMA 6: ancora un campionato tranquillo e di tutto rispetto per D’Aversa. L’intuizione Kulusevski è stata la mossa vincente della stagione. Preso in prestito dall’Atalanta, il giovane svedese ha incantato a suon di gol e assist. Un talento esplosivo tanto da costringere la Juventus ad acquistarlo già a gennaio. I ducali si dimostrano una bella realtà del campionato.
UDINESE 6: Gotti si è trasformato nel salvatore. Partito come vice di Tudor, ne prende il posto dopo il suo esonero. Sotto la sua guida l’Udinese rinasce e ribalta la classifica. Ritrova i suoi uomini-chiave come De Paul e Lasagna. Entrambi in forma smagliante alla ripresa del campionato. Musso altro giocatore sotto i riflettori.
CAGLIARI 5.5: dal sogno Champions League alla lotta per non retrocedere. Ne Maran ne Zenga sono riusciti a risollevare le sorti del club sardo. La sconfitta contro la Lazio nei minuti di recupero ha segnato in maniera indelebile gli animi dei giocatori.
SAMPDORIA 5.5: l’arrivo in panchina di Claudio Ranieri ha cambiato tutto. Una squadra senza anima ne gioco, ormai prossima alla retrocessione, è stata salvata dalla concretezza dell’allenatore romano. Gabbiadini ha trascinato a suon di gol i blucerchiati a una tranquilla salvezza. Un quarto di campionato però non salva un lavoro iniziale errato e approssimativo.
LECCE 5.5: perde una ghiotta occasione di salvezza, viste le difficoltà del Genoa. Parte bene ma si eclissa nella parte centrale del campionato. Nel finale di stagione compie l’unico e vero acuto contro la Lazio. Poi tante occasioni perse per salvarsi. Una squadra che nelle partite decisive ha mancato di personalità e cattiveria.
TORINO 5: guardando la rosa granata ci si chiede come sia possibile che il Torino abbia rischiato la retrocessione. Una stagione iniziata con i preliminari di Europa League, Mazzarri è stato poi esonerato per Moreno Longo. Un cambio che non ha mai migliorato le cose. Il gioco è sparito lasciando il povero Belotti a trascinare la squadra.
GENOA 4.5: un’altra salvezza al fotofinish per Davide Nicola. Dopo aver salvato il Crotone, compie un’altra impresa con un Genoa quasi maledetto. La rosa non è affatto da retrocessione, ma c’è voluto un allenatore esperto in rimonte per evitare il peggio. Mai come quest’anno lo spavento è stato così grande.
BRESCIA 4: l’acquisto di Balotelli non è servito per garantirsi la salvezza. L’attaccante italiano ha deluso nuovamente le attese, forse la sua ultimissima spiaggia per un rilancio. Tra prestazioni opache in campo e atteggiamenti poco rispettosi in squadra, è stato addirittura messo fuori rosa. Sia Donnarumma che Torregrossa hanno infatti dato molto di più. Ma a parte loro e Tonali, la squadra non era all’altezza della Serie A.
SPAL 4: stagione fallimentare quasi da subito. Si era capito sin dopo pochi mesi che sarebbe stata una delle squadre retrocesse. Mister Semplici non ha saputo portare avanti le sue idee di gioco come nei precedenti anni. Scegliere Di Biagio, alla sua prima esperienza con un club, è stata una mossa molto azzardata.