Giorno e notte. Prima chiaro e poi scuro. Sono le due facce della Lazio, prima bella e dirompente, poi superficiale, leziosa ed incapace di reagire. Tutto in 90 minuti.
Un breve arco di tempo, talmente corto che sembra impossibile credere alla manifestazione di questa duplice natura che, da tempo, attanaglia la Lazio di Inzaghi. Scontato il classico paragone letterario con il Dottor Jekyll e Mr Hyde. A differenza di quanto accade nel romanzo di Stevenson, Simone Inzaghi, che se vogliamo possiamo definire autore di questa Lazio, si è ormai accorto da tempo che le due personalità, la prima disciplinata e la seconda totalmente irrazionale, coesistono nel suo organico.
Le prime manifestazioni si verificarono nella fase conclusiva della stagione 2017/18: per antonomasia, il black-out per eccellenza è datato 12 aprile 2018. Essendo stato il primo ed anche il più triste, se vogliamo, sotto il punto di vista sportivo. Quarti di finale di Europa League, non un palcoscenico qualsiasi. Lazio avanti sul Salisburgo dopo aver vinto la gara d’andata per 4-2. Anche il match di ritorno viene aperto da Immobile. Poi, luci spente. Quattro reti degli austriaci in venti minuti esatti e Lazio fuori dalla competizione. A dir poco incredibile. Un mese dopo i biancazzurri hanno la possibilità di chiudere il discorso Champions a Crotone. Lulic regala il vantaggio, ma anche questa volta il risultato si ribalta ed i pitagorici si portano in avanti.
Solo un gol di Milinkovic nel finale evita la disfatta. Tutto rimandato al 20 maggio successivo, alla gara casalinga con l’Inter. Neanche a dirlo, la Lazio è avanti di una rete all’intervallo, ma negli ultimi minuti dell’incontro, per la terza volta in un mese, un rigore di de Vrij su Icardi ed il rosso rimediato da Lulic favoriscono la rimonta nerazzurra. Inter in Champions, Lazio fuori dalla corsa. Grandi obiettivi non sono più sfumati a causa di black-out, perlomeno non più in gare così decisive. Nello scorso campionato, però, troppo spesso la luce è rimasta spenta e troppi punti si sono persi per strada. La conclusione? Lazio ancora fuori dalla massima competizione europea. Per degli esempi, andare alla voce SPAL, Sassuolo e Chievo. Tre gare consecutive a ridosso del successo ottenuto al Meazza contro l’Inter nell’ultima primavera che hanno segnato inevitabilmente il destino dei biancazzurri. Ciclicamente, l’anima della Lazio targata Mr Hyde torna ad affacciarsi minando l’identità e la credibilità dell’anima Lazio firmata Dottor Jekyll. Chissà come andrà questo romanzo, di sicuro sarà diverso rispetto alle storie scritte da Inzaghi e dai suoi uomini nelle ultime stagioni, ma è ancora tutto da scrivere.
(fonte: agenzia ufficiale SS Lazio)