di Alessandro DE CAROLIS

Ecco le pagelle di Lazio-Roma, match valido per la seconda giornata di Serie A. Un derby romano di fine estate all’insegna dei pali colpiti: 6 di cui 4 biancazzurri. Sugli scudi quasi tutta la squadra, deludono i soli Milinkovic e Immobile. Correa un’anguilla, Lazzari un Frecciarossa.

Strakosha 6: nel primo tempo qualche intervento di ordinaria amministrazione senza grandi parate per salvare il risultato. La Roma crea solo tre occasioni: il rigore del vantaggio e i due pali di Zaniolo da fuori area (su cui sembrava essere in traiettoria). Nulla può sul rigore di Kolarov.

Luiz Felipe 6: dura poco meno di un tempo il suo derby. Prende un giallo per un’entrata su Zaniolo su cui ha accusato un problema fisico che ne ha comportato la sostituzione (dal 40’ Bastos 7: entra e mette in mostra tutta la sua fisicità facendo passare poco e nulla dalle sue parti. Nella ripresa si fa notare stoppando sul nascere un paio di ripartenze insidiose

Acerbi 7: il solito gigante della difesa. È la garanzia assoluta del reparto difensivo, la difesa a tre della Lazio è composta da Acerbi più due a scelta. Difficile che sbagli un intervento. Intelligente, esperto e vero leader. Prende un giallo spendibile al 75’ per fermare un Dzeko ormai lanciato in un pericoloso contropiede

Radu 6: non perde la testa come ogni tanto accade nei derby. Rimane lucido e sbaglia poco nel primo tempo. Soffre di più nella ripresa quando viene puntato da Kolarov. Partita sufficiente per il numero 26 biancazzurro.

Lazzari 8: un motorino instancabile sulla destra. Ara la fascia destra senza pietà dimostrando un ottimo tasso tecnico. Giocatore perfetto nello scacchiere di Inzaghi arrivato purtroppo con un anno di ritardo. I suoi cross sono sempre molto precisi e insidiosi. Si propone sempre inserendosi in area di rigore. Nel primo tempo tenta pure una conclusione di poco alta. Poteva entrare nella storia con un gol alla Behrami. Molto freddo e preciso nel concludere a rete così al 94’ dopo aver macinato km su km alla Forrest Gump. Instancabile, un Frecciarossa.

Leiva 7.5: palo clamoroso al 1’ sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Il numero 6 biancazzurro di controbalzo colpisce di collo pieno da fuori area. Pau Lopez battuto ma salvato dal legno. Gioca un derby favoloso correndo e pressando ogni centrocampista giallorosso. In fase di interdizione è un muro e oggi ha dimostrato di poter dire la sua anche in fase offensiva.

Milinkovic 6: dopo un inizio buono rovina tutto al 14’ regalando un rigore alla Roma con un tocco di mano netto. Non si può intervenire su un cross con il braccio così largo. Un derby molto deludente per il talento serbo, anche per lui come Ciro un passo indietro dopo i lampi di genio contro la Sampdoria. Dovrebbe essere lui a fare la differenza ma soffre la fisicità del centrocampo romanista (dal 71’st Parolo 7: entra per dare più muscoli e sostanza al centrocampo laziale. Entra nel momento dove le energie stavano venendo meglio e riaccende gli equilibri. Prende una traversa siglando a 4 i legni colpiti questa sera dalla Lazio). Alza la sua prestazione rubando palla e dando via all’azione del pareggio laziale.

Luis Alberto 7.5: tra i più positivi dei primi 20’ di fuoco della Lazio. Poi si spegne col calare dei minuti. Cerca troppi tocchi di tacco servendo a volte il contropiede alla Roma. Sigla la rete del meritatissimo pareggio al 58’con un piattone sul secondo palo. Un rigore in movimento sfruttato al meglio dal numero 10. I veri campioni sono questi: quando giocano una partita non al top ma sfruttano al meglio le occasioni avute. Non ha brillato come a Genova ma il suo alla fine è arrivato comunque. Inzaghi e la Lazio si aspettano molto da lui.

Lulic 7: tutta un’altra partita rispetto a Genova. Corre e salta l’uomo sin dai primi minuti mettendo in mezzo pure dei cross molto interessanti. Un primo tempo davvero convincente. Nella ripresa pensa più alla fase difensiva ma quando può cerca sempre la ripartenza. Esce stremato, ha dato tutto questa sera da vero capitano (dal 77’st Jony 6: debutta proprio nella partita più delicata dell’anno. Al debutto stava già per entrare nella storia con l’assist del 2-1 all’’ultimo secondo di gioco. Ma la sua posizione di “off-side” ha annullato la gioia del popolo laziale.

Correa 7.5: ispirato sin dai primi minuti, specialmente al 10’ quando parte sgusciando tra le maglie giallorosse. Palo, il terzo in 25’, è il record della sfortuna. È il pericolo n.1 della difesa giallorossa, è il giocatore più ispirato della Lazio, uno dei pochi a saltare l’uomo creando così la superiorità. Al 63’ fa tutto benissimo mandando in bambola la difesa ma strozza la conclusione tirando a mezza altezza favorendo così Pau Lopez. Al 85’ la traversa di Parolo vanifica la sua splendida azione annullando così il suo assist. Questo ragazzo ha una tecnica pazzesca e migliora sempre più. Il tallone d’Achille rimane però la poca freddezza sotto porta nel momento decisivo. Il “Tucu” però c’è, sempre più e sempre meglio.

Immobile 6: al 20’ la sua prima palla-gol con una torsione di testa sul cross di Lulic. Una spizzata sul secondo palo deviata in calcio d’angolo da un difensore giallorosso. Al 23’ mandato a tu per tu con Pau Lopez colpisce al volo centrando in pieno l’incrocio dei pali. Sfortuna si, ma con tutta la porta libera bastava piazzarla con meno potenza. Un 50% di sfortuna e un 50% di poca lucidità di Immobile. Metà gol di Luis Alberto è suo per come ha protetto palla da vero n.9 prima di servire il compagno. Negli ultimi venti minuti di gioco prova due conclusioni dal limite dell’area non trovando lo specchio ignorando i compagni. Un passo indietro rispetto a Genova dove si era dimostrato un vero cecchino.

 

All. Inzaghi 8: Inzaghilandia c’è e si conferma anche contro la Roma. Partita quasi perfetta. Tanta qualità ma altrettanta sfortuna con i pali presi. Sono ben 23 le conclusioni dei suoi ragazzi nella porta giallorossa, numeri mancanti in un derby dal 2004/2005. Biancazzurri a segno in tutte le ultime 15 partite casalinghe in Serie A, la striscia più lunga dal 2015. Forse serviva Parolo dal 1’ sacrificando uno tra Luis Alberto e Milinkovic per mettere più muscoli in un centrocampo messo in difficoltà dalla fisicità di quello giallorosso. Questa Lazio non si è arresa alla fortuna, ha lottato e cercato la vittoria fino all’ultimo secondo. Solo applausi e rammarico per un pareggio molto stretto per quanto visto in campo.

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