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Non c’è pace per Diabolik, il Questore vieta “sine die” i funerali pubblici

Non è stato raggiunto alcun accordo sui funerali di Fabrizio Piscitelli, leader degli Irriducibili ucciso il 7 agosto scorso nel parco degli Acquedotti di Roma. Dopo l’incontro a San Vitale, al termine del quale le parti si erano ripromesse di aggiornarsi, ieri la figlia Giorgia è tornata in questura. Secondo quanto riporta Adnkronos, la famiglia è rimasta sulle proprie posizioni e alla figlia di Piscitelli è stato notificato un provvedimento di divieto di funerali pubblici generico, sine die, ovvero senza indicazione di data.

La questura di Roma ha ribadito “il divieto di celebrazione del funerale di Fabrizio Piscitelli in forma pubblica e solenne“. È quanto scritto nella seconda ordinanza firmata dal Questore di Roma Carmine Esposito che Adnkronos ha potuto visionare. Il documento è stato consegnato ieri alla figlia di Fabrizio Piscitelli che è tornata a San Vitale dopo l’incontro del giorno prima, la quale, dal canto suo, ha ribadito la volontà dei familiari del capo ultras laziale di celebrare i funerali in forma pubblica.

Il  Questore di Roma prescrive che “i familiari di Fabrizio Piscitelli nel momento in cui si recheranno presso l’istituto di medicina legale del Policlinico di Tor Vergata per prendere in consegna la salma del congiunto dovranno attenersi alle prescrizioni già contemplate nel provvedimento a firma dello scrivente datato 9 agosto. Nonché comunicare a questa autorità di polizia l’agenzia di onoranze funebri incaricata per la traslazione”, si legge ancora. “Tale circostanza – prosegue il provvedimento – dovrà essere preventivamente e con congruo anticipo comunicata a questa autorità provinciale di pubblica sicurezza”.

“Sto contattando il mio avvocato perché di questa nuova ordinanza non sapevo nulla, non mi è stato notificato nulla”. Così all’Adnkronos Angela Piscitelli, la sorella di Fabrizio. Eppure, esclama la donna, dopo l’incontro precedente “eravamo tornati in questura nel tentativo di trovare una mediazione. Abbiamo fatto una controproposta, per celebrare i funerali in un’altra chiesa diversa da quella di Santa Maria Ausiliatrice. Questo modo di fare è incomprensibile. Devo ancora leggere il provvedimento, del quale non sapevo nulla”.

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