di Alessandro DE CAROLIS

Ecco le parole del tecnico Rolando Maran nella conferenza stampa della vigilia contro la Lazio. Parole ancora al veleno per il torto arbitrale subito all’ultimo secondo nella sfida al San Paolo. Un Cagliari quindi motivato a fare punti anche senza il suo allenatore in panchina a causa della squalifica.

«Non è la prima volta che vengo squalificato. Vorrei essere accanto alla squadra ma pazienza, ci sarà Maraner con cui vivo le partite in simbiosi. Mi dispiace ma sono normali incidenti di percorso. Parlo per me, a Napoli non ho usato parole irriguardose. Avevamo la sensazione di un errore ed eravamo all’oscuro di tecnologie rivelate dopo. Gli animi si sono scaldati ma non ho mancato di rispetto all’arbitro. I nostri arbitri hanno grande preparazione ma anche grandi pressioni. Il Var è un sostegno ma a volte accende ragionamenti che dal campo non si percepiscono. Credo che in generale il Var abbia diminuito gli errori».

«Lunedì ho spiegato ai ragazzi la gara analizzando la prestazione. Se ci limitiamo al risultato perdiamo di vista i miglioramenti. La sconfitta ci rammarica ma per il lavoro devi analizzare a mente lucida. Lo facciamo anche dopo le vittorie per vedere dove migliorare. Da Napoli portiamo dietro la consapevolezza di avere fatto bene, sappiamo di dover uscire dal campo sempre dopo avere dato tutto».

LAZIO – «La Lazio la reputo una delle primissime forze del campionato, mi stupisce vederla in quella posizione. La finale di Coppa Italia lo dimostra, e poi ha bisogno di punti. La gara è una delle più complicate. Dobbiamo avere pazienza perché loro ti aspettano, ti fanno rallentare e colpiscono. Dobbiamo fare attenzione, ma abbiamo la carica giusta e vogliamo riprendere a fare risultati. Vedendo la prestazione di Napoli, la nostra squadra prende forza dopo una prestazione non da Cagliari come quella di Roma. Il tweet del presidente credo rientri in quest’ottica. Turnover Lazio? Non mi fido per niente, non saranno rimaneggiati».

«Ceppitelli ha un’infiammazione al tendine, non ci sarà. Barella o Birsa sulla trequarti? Non ho ancora deciso, ma non è escluso che nell’arco della partita possiamo avere bisogno di entrambe le soluzioni. Cerri ha fatto una buona gara. Può giocare con Pavoletti perché hanno caratteristiche diverse, Cerri fa più facilmente la punta di raccordo. Lykogiannis o Pellegrini? Sono diversi fisicamente ma simili per caratteristiche. Il greco è nel suo momento migliore da quando sono qui. Al di là dei nomi, quest’anno abbiamo visto che conta la lucidità. In settimana non provo mai undici titolari, tutti devono avere la fiducia e sapere che può toccare a loro. Cerri è arrivato con qualche problema e poi ha avuto qualche infortunio. La crescita la sta facendo vedere ora, ha margini di miglioramento. C’è differenza fra B e A, se avrà continuità crescerà ancora».

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