L’International Football Association Board, il massimo organismo mondiale che si occupa della modifica delle regole del gioco del calcio meglio conosciuto come Ifab, ha deciso di rivedere alcune norme in vista della prossima stagione. Tra le più importanti ci sono sicuramente quelle riguardanti la disposizione della barriera sugli sviluppi di un calcio di punizione: dal prossimo anno, specificato che la distanza rimarrà fissata a 9,15 metri dalla palla, i calciatori della squadra alla quale è stato assegnato il piazzato non potranno più agire in maniera disturbativa né posizionarsi alla stessa distanza, ma dovranno rimanere lontani almeno di un metro dai difendenti.

Una decisione molto importante, che tornerà a riequilibrare una situazione di gioco in continua evoluzione, a tal punto da aver permesso agli allenatori di studiare delle vere e proprie strategie per mettere in difficoltà la squadra avversaria: se chi attacca manda spesso giocatori a ostruire la visuale al portiere, gli altri sono arrivati a sistemare addirittura un giocatore sdraiato per terra in modo da prevenire tiri sotto la barriera. Inoltre, l’Ifab ha già reso noto che modificherà anche i parametri della rimessa dal fondo e dei calci di punizione nell’area di chi difende.

Fino alla fine della stagione la regola rimarrà intatta, e quindi continuerà a prevedere che nessun calciatore possa sostare nell’area di rigore fino a quando la palla non varca totalmente lo spazio delimitato dalle linee bianche. Questo vale per tutti, sia per chi è in possesso del pallone che per chi, in teoria, dovrebbe portare il pressing nella metà campo “nemica”.

Da giugno però non sarà più così, perché il regolamento verrà definitivamente modificato in modo da dare una svolta epocale al mondo del calcio. Le nuove linee guida dettate dall’organismo internazionale prevedono che, a partire dal prossimo anno, gli attaccanti dovranno sì continuare a sostare fuori dall’area di rigore fino al momento in cui il pallone non viene calciato, ma una volta che il portiere (o chi per lui) avrà toccato la sfera potranno entrarvi liberamente.

I difensori invece potranno stazionare vicino al portiere anche prima dell’esecuzione, in modo da scambiarsi la palla nello stretto per procedere all’impostazione di gioco dal basso oppure rilanciare lungo per risalire il campo con una traiettoria alta. L’obiettivo finale che si pone questo epocale cambiamento nasce da un paio di esigenze che erano diventate ormai irrinunciabili.

La prima mira a incentivare il calcio giocato in più zone del campo, permettendo ai difensori di ricevere palla sui piedi già a partire dall’area piccola. La seconda, invece, è l’utilità che porterà questa norma a escludere definitivamente il vecchio escamotage dei difensori che entrano volontariamente in area prima del rinvio, in modo da far ripetere il calcio da fermo se il pressing avversario viene ritenuto troppo alto e pericoloso.

Ultimamente si sono verificati un paio di episodi che spiegano bene la situazione attuale: nella partita tra Fiorentina e Chievo Verona, per esempio, Giaccherini si era visto annullare un gol perché Pellissier era entrato per pochissimi centimetri in area prima che il pallone avesse superato totalmente la linea bianca, costringendo l’arbitro a fischiare per far ribattere la punizione ai Viola. L’altro caso – molto più curioso – arriva dal Brasile, dove le nuove norme sono già in vigore, visto che la stagione sudamericana si sviluppa interamente nell’anno solare.

Nel match tra Atletico Paranaense e Vasco da Gama, i padroni di casa hanno segnato il gol del momentaneo 4-0 proprio in questo modo: la squadra ha cominciato a costruire l’azione dalla propria area di rigore senza essere pressata dai cruzmaltinos, evidentemente ancora abituati al vecchio regolamento. Nelle immagini si vede chiaramente come i rossoneri impostino senza essere pressati e, con pochi passaggi, riescano a imbastire il ribaltamento dell’azione che porterà al gol del talentuoso Nikão. Ancora pochi mesi, quindi, e il calcio cambierà ulteriormente. In meglio? Ai posteri, come al solito, spetterà l’ardua sentenza.

Fonte: Fox Sports

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