di Stefano BELLI (foto di GIAN DOMENICO SALE)

L’undicesima sconfitta in campionato della Lazio fa davvero male, e non solo perché arriva in casa, tra le mura amiche, ma perché contro il Chievo, già matematicamente retrocesso in Serie B e che non aveva più nulla da chiedere a questa stagione, nessuno – neanche il più pessimista e catastrofista dei supporter – si aspettava un risultato simile. Il verdetto del campo non ammette repliche: 2 a 1 in favore dei clivensi che prima di oggi avevano vinto solamente contro il Frosinone, in classifica i biancazzurri vengono scavalcati anche dal Torino che invece ha fatto il suo dovere in casa del Genoa. E meno male che la Sampdoria ha perso – nettamente – contro il Bologna, altrimenti anche l’ottavo posto sarebbe in pericolo. Altro che Champions.

FOLLIA DI MILINKOVIC – Giornata calda e soleggiata all’Olimpico con temperatura di 24 gradi, sotto al sole sembra di essere già a giugno inoltrato. Entrambe le squadre partono con il freno a mano tirato, soprattutto i biancazzurri che forse pensano di avere vita facile quest’oggi e non affondano subito il piede sull’acceleratore, con un approccio morbido e un pressing inesistente che con il passare dei minuti dà sempre più coraggio agli avversari. La Lazio, che nelle battute iniziali del match perde Radu per infortunio (fatale un contrasto con Stepinski), rischia di complicarsi la vita già al 7′ quando Acerbi con un retropassaggio affrettato mette in difficoltà Strakosha che deve rincorrere il pallone per sventare una figuraccia memorabile. Figuraccia a cui va invece incontro Milinkovic-Savic che intorno alla mezz’ora rifila un calcio nel sedere a Stepinski: inevitabile il rosso diretto per il serbo che lascia la squadra di Simone Inzaghi in dieci. Per rinforzare il centrocampo orfano del Sergente, il tecnico biancazzurro si affida a Parolo che prende il posto di Patric (due cambi soltanto nel primo tempo per la prima squadra della Capitale), prima dell’intervallo sarà proprio il nuovo entrato a costringere Semper a compiere la sua prima parata impegnativa in Serie A. Squadre al riposo sullo 0-0, una gara che doveva essere poco più di una formalità contro una compagine già retrocessa rischia seriamente di prendere una brutta piega.

FRITTATA BIANCAZZURRA – Alla ripresa del gioco le impressioni tutt’altro che positive affiorate nel corso del primo tempo trovano presto una desolante conferma: in campo si vede una sola squadra, il Chievo. Non pervenuti i giocatori della Lazio che sembrano essere rimasti negli spogliatoi, tra il 49′ e il 51′ i clivensi piazzano un uno-due micidiale con il primo gol in Serie A di Vignato e l’incornata vincente di Hetemaj (Marusic salta completamente fuori tempo) che ammutoliscono l’Olimpico. Cresce il malumore tra il pubblico, Badelj lascia il campo tra gli insulti dei tifosi che non vogliono vederlo nemmeno in fotografia, entra Correa che ha il compito di ridar vigore a una manovra soporifera e senza idee costruttive. Al 67′ Caicedo lotta come una pantera dentro l’area di rigore avversaria e conquista il pallone che poi scaraventa in rete per il gol dell’1-2 che riapre una partita che sembrava chiusa. Il Chievo si difende con le unghie e i con denti, a otto minuti dal novantesimo Correa grazia Semper mancando l’appuntamento con il 2-2 con un colpo di testa frettoloso e impreciso. A tempo scaduto il trequartista argentino scheggia anche il palo a portiere battuto, non è proprio giornata per la Lazio con la punizione di Luis Alberto (anch’egli espulso a fine partita per proteste) che termina di poco a lato. Al triplice fischio di Chiffi la delusione e lo sgomento sono fortissimi: c’è la consapevolezza di aver perso un’incredibile occasione di incamerare altri tre punti nella corsa verso l’Europa che a questo punto se non è definitivamente compromessa ci manca davvero poco. Partite come questa, però, vanno vinte a occhi chiusi: inaccettabile l’atteggiamento dei giocatori in campo nella prima ora di gioco, soprattutto se si punta ai palcoscenici del grande calcio europeo.

IL TABELLINO

LAZIO-CHIEVO 1-2 (0-0)

Marcatori: 49′ Vignato (C), 51′ Hetemaj (C), 67′ Caicedo (L).

LAZIO (3-5-2): Strakosha; Patric (38′ Parolo), Acerbi, Radu (15′ Luiz Felipe); Marusic, Milinkovic-Savic, Badelj (58′ Correa), Luis Alberto, Durmisi; Caicedo, Immobile. A disp.: Proto, Guerrieri, Bastos, Wallace, Luiz Felipe, Romulo, Parolo, Cataldi, Bruno Jordao, Lulic, Correa, Pedro Neto. All.: Simone Inzaghi.

CHIEVO (4-3-1-2): Semper; Barba, Cesar, Bani, Depaoli; Hetemaj, Rigoni (68′ Diousse), Leris; Vignato (77′ Kiyine); Stepinski (83′ Pellissier), Meggiorini. A disp.: Caprile, Frey, Andreolli, Tomovic, Ndrecka, Dioussé, Kiyine, Piazon, Karamoko, Pucciarelli, Pellissier, Grubac. All.: Domenico Di Carlo.

Arbitro: Daniele Chiffi (sez. Padova).

Ass.: Rocca, Posado.

IV uomo: Rapuano.

V.A.R.: Maresca.

A.V.A.R.: Di Vuolo.

NOTE – Ammoniti: 40′ Depaoli (C), 55′ Rigoni (C), 73′ Diousse (C), 90’+4′ Hetemaj (C). Espulso: 35′ Milinkovic-Savic (L), 90’+5′ Luis Alberto (L). Recupero: 2′ pt e 5′ st.

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