di Fabio BELLI
Ma guarda tu se in una settimana come questa uno deve parlare di queste robe… (stolto, è PROPRIO perché è una settimana come questa che ‘ste robe succedono).
Veniamo subito al cuore del problema. In una grafica dedicata alla notte degli Oscar, Sky ha messo prorompendo in un inaudito sbotto di fantasia, delle pecore sotto il Colosseo per un fantomatico “Lazio”, la risposta Ciociara (anzi, Sorana, a sentire l’attrice Andreozzi) a “Roma” di Alfonso Cuaron. Che è un po’ come dire che su un libro di Baudelaire viene messa un’immagine di “Fratelli d’Italia” con Maurizio Mattioli e Angelo Bernabucci. Gli Arrosticini del Male vengono serviti freddi, a una massa di attoniti cinefili che tutto si aspettavano, tranne sentir parlare di “Lazie” e di accostare una toccante opera che parla di un quartiere popolare messicano alla “Maggica”.
“La trama? Storia della colf di Sora di Chinaglia che lo molla e va a lavorare per Bruno Conti. Una faida ambientata nel mondo della Lazie” ha spiegato l’attrice raccontando di cosa parlerebbe il film “Lazio”. Al di là che non ci comprende perché una colf dovrebbe andare a lavorare a casa di Bruno Conti che quando c’era Chinaglia manco giocava, il dubbio riguarda soprattutto la disinvoltura con cui la Lazio viene tirata in mezzo in contesti artistici di dubbio gusto.
Vi ricordate di J-Ax? “Roma ha avuto in passato grandi tragedie come il rogo di Nerone, le due guerre mondiali o lo scudetto della Lazio.” Se ne uscì l’ex compare di Fedez parlando in uno dei suoi, non si sa a che titolo, profondi editoriali sull’attualità, dedicato alla città di Roma. “Meglio acqua che un bel razzo, a laziali avete rotto il c….” disse invece un imitatore triestino di cui è davvero impossibile ricordare il nome a Radio 24, durante il programma sportivo “Tutti convocati”. Questo senza scomodare Gaia De Laurentiis e la sua “Ciociaria 2000” alla Domenica Sportiva una quindicina di anni fa. Il trait d’union di questa sorta di Live Aid anti-Lazio all’amatriciana è il cadere dalle nuvole quando i laziali si fanno sentire: “E’ solo un gioco, la gente dovrebbe arrabbiarsi non per il calcio ma per cose più importanti.”
Sarebbe bello che la voglia di giocare arrivasse ogni tanto parlando anche dell’altra squadra di questa città, casualmente sempre al riparo da scherzi e scherzetti di attori, soubrette, cantanti, rapper e guitti che sembrano aver formato una sorta di frat pack al prosciutto cotto quando si parla di Lazio. Nei giorni in cui i laziali piangono la scomparsa di un Direttore con la D maiuscola come Gabriele La Porta, vengono i brividi a pensare come spazi dedicati alla cultura, all’arte e al cinema siano occupati da chi piazza le pecore sotto il Colosseo, senza sapere se vogliano offendere gli ovini, l’anfiteatro Flavio o loro stessi.
Ma poi arriva l’illuminazione: ce li immaginiamo, mentre fanno l’aperitivo a Monti e gli arriva il messaggino sul telefonino riguardo il risultato del derby del 26 maggio, mentre i veri tifosi giallorossi, loro sì, sono a soffrire con la squadra. Facile invece cercare pubblicità e parlare di pecore, trattori, Nerone e razzi, e neanche sapere di ciò che si sta parlando (“io neanche seguo il calcio” è la prima cosa che dicono TUTTI questi personaggi quando vengono chiamati in causa). E ce li immaginiamo anche davanti alla locandina del capolavoro di Cuaron, darsi di gomito: “Aòòòò er film se chiama come aaaa maggica!” E poi tutti al matinée della proiezione restaurata di Notte Prima degli esami.
E allora per una volta decidiamo di stare al gioco: siamo d’altronde altresì convinti che le pecore, questi nobili animali, conquisteranno il mondo e presto consegneranno anche gli Oscar. Attore avvisato…